C‘è di che restare stupiti dal resoconto stilato recentemente da Confturimo con il contributo del Cnr. Secondo l’analisi, riportata da Vincenzo Chierchia su Il Sole 24 Ore del 24 novembre scorso, contro un apporto del settore turismo al Pil nazionale del 12%, le Regioni italiane rispondono con interventi, nel periodo 2003-2006, diminuiti da 2,19 a 1,81 miliardi (-19,6%). A onor del vero andrebbero aggiunti i fondi che lo Stato versa in favore di Enit: insufficienti, ridicoli e necessari strettamente al suo sostentamento. Il progetto più ambizioso, quale il portale Italia.it, è incagliato e non se ne vede la fine, ora che è stata addirittura aperta una vertenza con il fornitore del servizio. Si vocifera persino che il nuovo marchio Italia non sia poi così bello e attraente per quanto è costato. Ritornando agli investimenti che le regioni destinano al turismo, la Toscana ha di che preoccuparsi: ha investito dal 2001 ad oggi cinque volte meno del Piemonte (anche se c’è da scontare l’effetto Olimpiadi invernali). In particolare, l’intervento della nostra regione è sceso nel 2006 rispetto al 1996 del 35%, mentre il movimento turistico in Italia nello stesso periodo è passato da 81,6 a 93,9 milioni di 'vacanzieri' (38 milioni di stranieri compresi). Se rapportiamo gli investimenti regionali agli arrivi, la media nazionale si attesta per il 2006 a 19,3 euro per persona. La Toscana? Ne spende solo 5,4, battuta in negativo solo dalle Marche con 2,7 euro e dalla Lombardia con 3,4. Le più virtuose sono la Valle d’Aosta e la Sardegna: 127 la prima e 67 la seconda. Brilla la provincia di Trento che destina ben 45 euro per ogni turista. In pratica contro regioni che, dal 1996 al 2006, hanno aumentato il loro intervento (Puglia +1.131%, Liguria +231%, Veneto +203%, Lazio +195%) rispondono altre con significativi tagli (Marche -77%, Abruzzo -74%, Calabria ed Emilia Romagna 58%, Toscana -35%, Valle d’Aosta -7%). Se si analizza però il lotto di quelle che hanno tagliato, solo le Marche investono per turista un valore inferiore alla Toscana. Un capitolo a parte andrebbe riservato all'analisi della Basilicata che però per dimensioni e flussi ci pare poco significativa. Ovviamente, come in tutte le statistiche, possiamo avvalerci per l’analisi anche di ulteriori parametri. Sicuramente la Toscana suddivide il suo intervento per un numero rilevante di arrivi, essendo ancora una delle regioni che registrano il maggiore appeal sia nel mercato turistico estero sia in quello nostrano. Va detto anche che tra le regioni brillano quelle autonome che forse hanno maggiore libertà nella spesa pubblica e maggior sostegno dallo Stato. Resta da chiedersi, tolti i fondi che per scelta strategica la Regione ha destinato alle grandi città d’arte (Firenze, Siena e Pisa) e al settore termale, quanto sia significativo l’intervento a beneficio della nostra Isola che a livello di insularità deve 'combattere' con competitor quali la Sardegna (che sostiene in particolare il traffico aereo contribuendo più o meno direttamente ai bilanci delle compagnie low-cost), la Campania con Ischia e Capri (che riserva ad ogni ospite il doppio della Toscana) e la Sicilia (che decuplica l’intervento rispetto alla nostra regione). Eppure è interessante notare che la bilancia turistica toscana nel 2005 era in attivo: dopo un 2004 in diminuzione, nel 2005 il surplus è tornato a crescere passando da 2.217 a 2.350 milioni di euro (il 6% in più). Peraltro, secondo le rilevazioni dell’Istat, le presenze nel 2006 in tutti gli esercizi ricettivi toscani ammontavano a quasi 41 milioni - 11 milioni di arrivi per una permanenza media per turista di 3,68 giorni. Se quest’ultima media è inferiore alla media nazionale che si attesta ad un 3,94, occorre però sottolineare come nell’arcipelago toscano sia di 6,58 (fonte: Osservatorio Turismo della Provincia di Livorno). Eppure c’è anche una 'chicca' scoperta nel corso della nostra ricerca statistica on-line. Facendo una visita al link che riportiamo http://www.primapagina.regione.toscana.it/index.php?codice=16647 - dove si trasmette il resoconto della Conferenza Regionale del Turismo del 2005 - si può notare che nel riepilogo finale dei dati pubblicati, la provincia di Livorno è 'stranamente' assente. Che si siano dimenticati di noi?
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