Il 15 novembre è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Piombino un ordine del giorno che impegna la giunta a sostenere l’esigenza di approvare una nuova legge imperniata sulla proprietà e gestione pubblica del servizio idrico, nonché a definire tempi e modi per il superamento dell’attuale modello di servizio idrico. Quando anni fa l’Arci, assieme ad altre associazioni, lanciò dal nostro territorio l’idea di promuovere una legge regionale di iniziativa popolare volta a riportare sotto il controllo pubblico la gestione dell’acqua, poche forze politiche condivisero la proposta dei Social Forum della Toscana. Da allora associazioni e singoli hanno prodotto iniziative, informazione, “lievito culturale”. Migliaia di cittadini hanno firmato prima per la legge di iniziativa popolare a livello regionale, poi per quella presentata al Parlamento Italiano ed in attesa di essere discussa. Oggi il raccogliere l’unanimità dei consensi all’interno del Consiglio Comunale dimostra, se ce ne fosse bisogno, che la campagna per l’acqua – bene comune può produrre risultati molto promettenti. Ciò che rende ancora più rilevante politicamente il voto espresso dai consiglieri è il fatto che la discussione si è svolta in una fase in cui, sul tema dei “fanghi di Bagnoli”, le tensioni sono forti e le discussioni aspre. In un contesto come questo, una fase in cui non si producono documenti con logiche di scambio, opportunismo o mediazione al ribasso, il fatto che si sia raggiunta l’unanimità è un fattore che non può essere trascurato. Il primo di dicembre si svolgerà a Roma la manifestazione nazionale sui beni comuni. Sarà importante farne seguire nuove iniziative sul territorio richiedendo che tutti i Consigli Comunali della zona si pronuncino su documenti analoghi a quello approvato a Piombino.
rubinetto acqua