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Cade in mare al Giglio l'elicottero Pegaso del servizio 118 Salvi i 4 dell'equipaggio L'Augusta ha perso potenza quando mancava una manciata di secondi all'atterraggio Soltanto 24 minuti dopo il recupero di piloti e sanitari dalle acque fredde

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 25 novembre 2007

Tragedia sfiorata nelle acque dell'Isola del Giglio. Sono stati recuperati e sono tutti salvi i 4 componenti dell'equipaggio dell'eliambulanza del 118 precipitata in mare questa sera nelle acque isolane. A bordo del velivolo, un Augusta A109 Grand, c'erano il pilota Aldo Baldoni, il co-pilota Gaetano Anestrelli, il medico Laura Giordano e l'infermiere professionale Alessio Gonnelli. L'elicottero stava per atterrare sull'isola per prelevare e trasferire all'ospedale Misericordia di Grosseto un paziente isolano quando è avvenuto l'incidente. Alle 20:46, dopo aver dato il "finale" all'equipaggio dell'ambulanza che lo stava attendendo in piazzola, ovvero circa 10-15 secondi prima dell'atterraggio, il velivolo, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe perso potenza e di conseguenza quota dall'altezza di 300 metri. A quanto ci raccontano testimoni oculari, il pilota avrebbe a quel punto operato una provvidenziale manovra di ammaraggio consentendo a Pegaso un impatto meno violento con l'acqua, a circa 500 metri dalla costa tra Punta del Lazzaretto e la Cala dell'Arenella. Mentre da terra scattava un'imponente macchina dei soccorsi, i 4 superstiti, come ci raccontano, riuscivano senza non poche difficoltà ad uscire dal velivolo che dopo circa 7 minuti si è inabissato. Le operazioni di ricerca, nonostante il buio ed il mare leggermente agitato, hanno dato il loro frutto alle 21:10 quando i 4 naufraghi sono stati recuperati dalla Protezione Civile, da Ido Cavero e Matteo Mariuz e dalla motovedetta dei Carabinieri. A bordo di altre imbarcazioni c'erano Capitaneria di Porto, Polizia Municipale e tanti altri volontari. I 4 erano in buone condizioni nonostante avanzati sintomi di ipotermia dovuti a quegli interminabili 24 minuti in balia delle onde. Sono stati accolti nel porto isolano dalle ambulanze della Misericordia, dal medico Schiaffino, dalla dottoressa della Guardia Medica e da una popolazione sollevata dall'incubo di un'ennesima tragedia per questi "Angeli del Soccorso". Subito è stato allertato l'equipaggio del traghetto Toremar che, atteso l'arrivo da Porto Santo Stefano della motovedetta con a bordo una squadra di soccorso del 118, è partito alla volta dell'Argentario, caricando anche il paziente isolano per il quale era partita la missione di Pegaso; paziente che durante il trasporto si è aggravato in maniera preoccupante. Mi preme segnalare la professionalità e la disponibilità di tutto l'equipaggio della nave nei confronti dei 5 pazienti durante la traversata: il prezioso operato degli uomini di bordo è stato il più bel completamento di un sistema di soccorso che ha funzionato in maniera egregia. All'arrivo a Porto Santo Stefano un'imponente mobilitazione di mezzi del 118, cronisti e fotografi attendevano il traghetto Aegilium e mentre un'ambulanza trasferiva il paziente isolano velocemente a Grosseto, gran parte degli uomini della Centrale Operativa potevano riabbracciare, finalmente sollevati, i propri colleghi. Un incidente dunque che per molti minuti ci ha fatto rivivere l'incubo di quella maledetta notte sulla collina di Tirli; un incidente su cui si dovrà indagare. Crediamo che uno dei prossimi passi obbligati sarà il recupero del velivolo dal fondo del mare per appurare le cause dell'avaria.


Giglio caduta elicottero

Giglio caduta elicottero