Caro Direttore, i deprimenti dati sulla raccolta differenziata nella nostra Isola, al di là dell'umorismo (quasi macabro..) di una vignetta, al di là del (misero) orgoglio campanilistico nel vedere Campo ergersi a baluardo del "meno peggio", e perfino al di là del vedersi ulteriormente prosciugato il portafoglio in maniera tanto stupida quanto dannosa, mi portano a chiederLe alcune delucidazioni. La selezione del quotidiano pattume nelle canoniche quattro categorie non mi sembra particolarmente onerosa. Io uso una normale cassetta, posta a fianco del bidone "non selettivo", per vetro e plastica, mentre, per quanto riguarda la carta, un banale scatolone accumula tranquillamente giornali e riviste, depliant indesiderati e imballaggi sballati. Certo, lo scottex usato e gli scontrini del Conad finiscono nel generico... ma mi sento ugualmente a posto con la coscienza. Ora, vorrei capire: sono i Cittadini ad essere poco attenti, o sono le Amministrazioni ad essere inadempienti? Dobbiamo lavorare sulle massaie o sugli Assessori? E' evidente che, durante la stagione, la produzione di rifiuti si decuplica. Secondo Lei, se io o qualche mio collega di altro Comune, chiedessimo ai nostri rispettivi Sindaci quattro cassonetti nuovi per l'albergo o il ristorante, verremmo accontentati? E i rifiuti divisi, confluiranno in separate sedi o, come insinua qualche mio amico, "tanto poi mischiano tutto"? Un'ultima domanda: con le tonnellate di rifiuti alimentari che vengono prodotti durante l'estate, non varrebbe la pena di mettere in funzione un impianto "serio" per il compostaggio? Manca la convenienza economica, o è solo una questione di buona volontà? Cordiali saluti Yuri Tiberto Caro Yuri Se c'è una categoria di persone che non reggo sono i tuttologi, i giornalisti bravvissimi a spiegare quello che non capiscono et similia. Non mi azzardo quindi a dare una risposta al tuo rosario di domande. Faccio piuttosto una riflessione a margine. Gli elbani non sono più tonti e più ignoranti degli altri (anzi) ma hanno un difetto: quello di essere un popolo che produce moltissimi violini solisti e pochissimi direttori d'orchestra. Come dire che da noi i buoni mediatori, i buoni organizzatori i buoni politici ed in non scontata conseguenza i buoni amministratori sono merce assai rara. Qualsiasi partita complessa si giochi (che necessiti di assumere decisioni condivise dall'intero territorio) in nove casi su dieci finisce col pignisteo vittimista dei presunti colonizzati con i conti dell'inefficienza da far pagare o ai cittadini elbani o a quei cattivoni dei nostri (pretesi) colonizzatori che si devono far carico di smaltire il nostro pattume. L'ecotassa che colpisce i cittadini contribuenti (rei solo di vivere in un comprensorio che non sa differenziare e riciclare) altro non è che la tassa sulla diffusa inefficienza di chi ha governato e governa l'Elba (non parlo solo degli eletti dal popolo ma della intera classe dirigente) è il frutto del rissoso campalinismo e dei corporativismi con i quali dagli anni '70 (sì '70) in poi gli elbani "che contavano" hanno affrontato la partita facendo le corse a chi era più furbo, mentre altre realtà territoriali imparavano a smaltire meglio, a trasformare almeno una parte dei rifiuti in risorsa. Sì Yuri l'educazione a comportamenti ambientalmente avvertiti è essenziale, investire nel maggior civismo delle nuove generazioni pure, ma senza organizzatori dei processi di governo di questo settore che siano tecnicamente preparati, dotati di risorse e di potere decisionale, senza direttori d'orchestra, la sinfonia del rifiuto solido urbano non la suoneremo, al massimo quello che potrà venire fuori sarà lo stonato e comico spernacchiare della stonata banda del corpo sciolto.
margherite