Già dal luglio scorso è cominciata a girare notizia di una possibile chiusura dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Portoferraio, ma la questione che sembra diventare ogni giorno più concreta spaventa il Sindaco di Rio nell'Elba, e Presidente dell'ANCIM, Catalina Schezzini. Si tratta di una possibilità che deriva da un piano di 'ristrutturazione' dell'agenzia che, secondo alcune voci, vedrebbe presenti nella provincia di Livorno soltanto gli uffici della città capoluogo e di Piombino. La notizia è stata smentita da fonti ufficiali, ma così era accaduto anche per l'ufficio di Massa Marittima che invece è stato chiuso da ottobre. 'Il bacino di utenza dell'ufficio di Portoferraio è rappresentato dall'isola intera - scrive il Sindaco di Rio nell'Elba in una lettera inviata al Sottosegretario del Tesoro Casula - otto comuni per trenta mila abitanti. È composto da 16 dipendenti, di cui soltanto 7 sono elbani; gli altri vengono dal continente, quindi, probabilmente, con la certezza del mantenimento delle condizioni acquisite, non saranno certo disponibili a impegnarsi attivamente per la presenza in loco dell'ufficio'. Ed a preoccupare ulteriormente sono le indiscrezioni secondo cui sono state fatte assunzioni in quasi tutti gli uffici a livello nazionale, mentre quello di Portoferraio rimane al di sotto della pianta organica. 'L'ufficio - continua la Schezzini - entra quotidianamente in contatto con circa 40 studi professionali, i cui titolari sono regolarmente iscritti ai tre ordini professionali, oltre che con tutte le associazioni di categoria, dalla C.N.A. all'Associazione Albergatori, che è una delle più importanti a livello regionale. Quindi è una struttura dalle grandi potenzialità rispetto al personale impiegato e la sua chiusura rappresenterebbe una vera iattura per il territorio: un altro duro colpo per la vita amministrativa e democratica della nostra isola'. E proprio come Presidente dell'Associazione dei comuni delle Isole Minori commenta: "Nel contesto della riorganizzazione degli uffici a livello nazionale è impossibile non tenere conto dell'insularità e della particolarità del territorio. E' inutile che a livello internazionale e nazionale si sviluppi un dibattito importante sulla qualità della vita e delle opportunità straordinarie delle isole minori, che devono trasformarsi in territori di eccellenza, in cui sperimentare pratiche innovative, se poi non si garantiscono i livelli minimi delle strutture e degli uffici che rappresentano lo Stato. E' un controsenso destinare un fondo dedicato alle isole minori d'Italia nella finanziaria per sviluppare queste comunità, e poi andare alla progressiva chiusura degli uffici più rappresentativi delle istituzioni. E' necessaria una riflessione attenta per meglio verificare le necessità dei territori nel loro complesso, non solo in un'ottica puramente organizzativa'. E conclude: "Siamo contrari ad una riorganizzazione che preveda un solo sportello per i servizi elementari, che non tiene di conto del valore e delle opportunità del territorio isolano e della sua economia. Facciamo appello alla sensibilità di tutti coloro che hanno dimostrato fino ad ora di condividere le nostre richieste, basate su necessità oggettive, affinché venga scongiurata la chiusura dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate e di tutti i presidi che rappresentano lo stato nelle realtà più difficili, ma non per questo meno importanti per la vita democratica del nostro paese."
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