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In canoa dall'Elba a Roma: continua la marcia di avvicinamento

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 14 novembre 2007

Nel loro ruolino di marcia per la giornata di Martedì hanno segnato più di venti miglia: da Ansedonia a Lido di Tarquinia; ne restano ancora una quarantina per arrivare alla foce del Tevere prima nel balzo finale in acqua dolce verso Roma. Forse riusciranno ad arrivarci giovedì, al decimo giorno di viaggio, ma pure se non ci riuscissero, se dovessero impiegarci di più, la loro sarà sempre stata un'impresa umana e sportiva di rilievo. Un evento però che un mix di riservatezza dei protagonisti e di disattenzione degli organi di informazione, non è stato sufficientemente sfruttato per il potenziale promozionale e d'immagine che aveva per l'Elba. Un potenziale però che potrebbe ancora avere se troverà una replica questo ripercorrere la rotta delle colonne di granito elbano verso la loro collocazione nella città eterna, compiuto solo con il motore "pulito" della forza delle braccia, e pure con quel po' di coraggio necessario per navigare su un guscio di plastica. La cronaca scarna del secondo martedì di pagaia affidata ad un SMS oltre il punto geografico d'arrivo e le condimeteo (piove sulla tenda montata sul litorale laziale) parla delle nutrie incrociate alla foce di un corso d'acqua al Lido di Montalto di Castro, delle luci della vicina Civitavecchia e di quelle degli aerei già in planata verso Fiumicino da dove dovranno passare anche Elias e Umberto; pochi minuti di volo per i giganti del cielo, ancora un giorno e mezzo di mare (eventi atmosferici permettendo) per le "minime imbarcazioni"


rotta delle colonne 5

rotta delle colonne 5