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Rinviati a giudizio 9 reggiani autori del pestaggio di due elbani nel Ferragosto 2006 Portoferraiese condannato per diffusione di immagini pedo-pornonografiche

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 01 novembre 2007

Due le novità "elbane" che giungono dagli uffici giudiziari livornesi a bilancio della giornata di mercoledì 31 Novembre, da procedimenti che hanno visto impegnato in veste di PM il dott. Antonio Giaconi. Nel primo caso il GUP livornese Iadaresta ha deciso che dovranno comparire davanti al giudice monocratico in Portoferraio il prossimo 5 Maggio i nove turbolenti giovani,tutti originari di Reggio Emilia e dintorni, che nella notte del ferragosto 2006 aggredirono pestandolo selvaggiamente un elbano che aveva avuto precedentemente una discussione con uno di loro fratturandogli un braccio ed un femore e rompendo un braccio ad un altro giovane che era intervenuto tentando di difendere il concittadino in preda al "branco". Pochi dubbi sulla premeditazione dell'aggressione, dopo una prima discussione, pare per uno sgarbo ad una ragazza in un locale di Lacona, i 9 giovanotti (tutti di età compresa tra i 20 ed i 26 anni) dopo essersi forniti presso il residence nel quale abitavano di una mazza da baseball e di bastoni degli ombrelloni, erano tornati sull'arenile laconese per compiere il pestaggio. Dovranno tutti rispondere alla imputazione di lesioni gravi. Nel secondo caso il protagonista in negativo è invece un trentaduenne portoferraiese, A. C. che è stato condannato in primo grado ad un anno di reclusione (godendo comunque dei benefici dell'indulto) per aver diffuso immagini e filmati di carattere pedopornografico. Il giovane era stato trovato infatti in possesso di foto e filmati che ritraevano dei minori sottoposti a pratiche sessuali, ed era accusato di averli diffusi in rete, tecnicamente usando un software che consente la condivisione delle immagini con altri utenti di internet. Circostanza questa ultima che, attraverso il suo legale, il portoferraiese negava, sostenendo di aver attivato quelle funzioni navigando sul web senza rendersene conto. La tesi però non è stata accolta dal collegio giudicante (Del Forno, Zucconi, Mosti) ed all'imputato oltre alla condanna (sospesa) è stata comminata un'ammenda di 5.000 euro.


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