Sul progetto del Villaggio Paese gli stanchi interpreti locali dell'ambientalismo di maniera recitano il consueto copione di forzature ed evidenti pregiudizi. La scelta si inserisce alla perfezione nella linea seguita negli ultimi anni a Rio Marina e Cavo: disinteresse totale per il degrado ambientale ed idrogeologico del territorio (le miniere ma anche la spiaggia della frazione), indifferenza per le opere di riqualificazione e recupero ambientale, contrarietà strumentale a ogni proposito di sviluppo. Lo coerenza ambientalista di questa strategia sfugge ai più, la ratio politica ci sembra invece molto chiara, e ha un riscontro evidente nella doppiezza con cui questo ambientalismo promuove e boccia le scelte urbanistiche dei comuni. Qualcuno deve ancora spiegarci, per esempio, il criterio per cui i 220mila metri cubi che risultavano nel regolamento urbanistico del Comune vicino (più piccolo e meno abitato) sono sostenibili, mentre gli 80 mila di Rio Marina sarebbero colate di cemento. Quanto all'architettura sovietica, Mazzantini ne sa senz'altro più di noi.
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