Nessuna ‘perplessità’ della Regione sull’accordo tra Piombino e Bagnoli, ma argomenti sui quali Regione, Provincia di Livorno e Comune di Piombino, insieme, si stanno confrontando con il Ministero dell’ambiente. L’obiettivo comune è convergere su un testo in grado di garantire lo sviluppo del territorio, la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini e rendere l’atto coerente con le effettive necessità infrastrutturali e ambientali di Piombino.L’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini nei giorni scorsi ha incontrato il ‘Comitato per il no’ insieme ad una delegazione di tecnici della Regione. Nonostante la diversità di ruoli e posizioni, l’incontro è servito anche per informare il Comitato e chiarire quali sono le azioni che gli enti locali stanno portando avanti. “Si tratta di un lavoro condiviso – ha precisato l’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini - che le tre istituzioni stanno portando avanti congiuntamente per tutelare gli interessi del territorio all’interno di un accordo importante e delicato che, proprio per la sua complessità, sta suscitando dibattito tra la popolazione, fra le forze politiche ed anche nei Comuni limitrofi. Ad oggi, grazie al confronto attivato dai tre enti con il Ministero, abbiamo ottenuto un primo risultato, quello di evitare che il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti sia fatto a Piombino. Stiamo lavorando ancora per fare ulteriori approfondimenti ed assicurare l’immediata la copertura finanziaria di quanto previsto dalla prima fase dell’accordo, anticipando a questa una parte importante degli interventi infrastrutturali a favore del Comune di Piombino”. Tra i temi su cui è aperto il confronto con il Ministero ci sono le eventuali modifiche al progetto del porto di Piombino, rispetto alle quali la legge regionale n.1/2005 non consente procedure straordinarie per modificare le previsione urbanistiche degli enti locali. Per questo è già stato comunicato al ministero che dove gli interventi previsti dall’accordo comporteranno modifiche al piano regolatore del Porto, queste dovranno necessariamente essere approvate con le procedure previste dalle norme regionali. Un capitolo a parte merita il problema della bonifica a terra delle aree industriali di Piombino, a partire dalle aree Lucchini. Proprio grazie al confronto attivato tra i tre enti è stato ipotizzato un accordo specifico che coinvolga anche l’azienda. Un atto da costruire con il Ministero per l’ambiente e con il Ministero per lo sviluppo economico, sul quale l’azienda stessa si è dichiarata disponibile.
lucchini piombino