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MARATA: 8 anni di reclusione per Giovanni Marandino che sceglie il rito abbreviato rinviati a giudizio gli altri 8 indagati il GUP accoglie le tesi del P.M. Paolo Canessa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 04 ottobre 2007

Una sentenza esemplare per Giovanni Marandino, che ha scelto il rito abbreviato con lo sconto di un terzo della pena, l'indiscusso capo di quella che che secondo l'ipotesi del P.M. era un'associazione a delinquere di stampo mafioso dedita all'usura ed all'estorsione: dovrà scontare 8 anni di carcere, non potrà interporre appello, subirà la confisca dei beni, la perpetua interdizione dai pubblici uffici e dovrà inoltre corrispondere una provvisionale di 100.000 euro alle parti civili. Gli altri otto imputati saranno invece processati con rito ordinario, presso il Tribunale di Livorno a partire dal 5 dicembre prossimo, data in cui è stata fissata la prima udienza del processo, perché il Giudice delle Udienze Preliminari fiorentino Pietro Ferrante ha accolto pienamente la richieste del Sostituto Procuratore Paolo Canessa rinviando tutti a giudizio. E' probabile che in quella sede alcuni dei rinviati a giudizio adotteranno strategie processuali in primis per dimostrare la loro non appartenenza all'associazione ed in linea generale per dimostrare la loro estraneità agli specifici fatti contestati. Ciò premesso, in particolare dopo la scelta del rito abbreviato da parte del Marandino Giovanni, appare difficile sostenere che l'organizzazione mafiosa non esistesse, ed infatti con la specifica contestazione della violazione del 416 bis, andranno a processo 7 degli altri imputati (la convivente di Marandino Ada Di Agostino ed il figlio Emanuel, Claudio Brandolini, Paolo Chillè, Orlando Cimatti, Maurizio Giaconi e Pasquale Siciliani) mentre risulta stralciata la specifica accusa per quanto riguarda Giuseppe Riccobono.


Marata autosalone sequestro 3

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