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Napoleone ad Austerlitz di Abel Gance

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 25 settembre 2007

Domani martedì 25 settembre alle ore 21:15 il terzo appuntamento della rassegna di cinema su Napoleone. Il film in proiezione sarà Napoleone ad Austerlitz di Abel Gance del 1960, con Pierre Mondy nel ruolo di Napoleone Bonaparte, Jean Mercuri (Talleyrand), Jack Palance (Weirother), Orson Welles (Fulton), Vittorio De Sica (Pio VII) e Claudia Cardinale che interpreterà Paolina Bonaparte. Presenteranno Massimo Scelza (direttore del Corriere Elbano) e Paolo Mercadini (Film Editor). Napoleone ad Austerlitz (1960) Regia: Abel Gance; sceneggiatura: Abel Gance; fotografia: Henry Alekan, Milan Babic, Robert Foulard, Robert Juillard, Raymond Picon Borel: musiche: Jean Ledrut; montaggio: Leonide Azar, Yvonne Martin; scenografia: Jean Douarinou. Interpreti: Pierre Mondy (Napoleone Bonaparte), Jean Mercuri (Talleyrand), Jack Palance (Weirother), Orson Welles (Fulton), Vittorio De Sica (Pio VII), Claudia Cardinale (Paolina Bonaparte). Megaproduzione internazionale diretta da Abel Gance che ancora una volta ritorna a girare un film su Napoleone dopo il suo riconosciuto e assoluto capolavoro del 1927, il Napoleon che doveva rappresentare soltanto il primo di sei episodi successivi. Mentre la prima fatica prendeva in considerazione le vicende di un giovane Bonaparte sino al principio della campagna d’Italia, nel 1796, questa seconda prende in considerazione il passaggio dal Consolato all’Impero nel momento più alto dello splendore militare e politico del generale corso (grossomodo dal 1801 al 1805, sino proprio al termine della battaglia di Austerlitz). Il Napoleon è un’opera nella quale emerge prepotentemente la figura di un eroe semi-divino che riporta l’ordine dopo l'esperienza rivoluzionaria recuperandone i valori positivi in un ritratto assolutamente, ai nostri occhi, agiografico e retorico, rafforzato in questo da una musica imperniata sulla marsigliese che scandisce tutti gli eventi salienti della pellicola, dandone un effetto trionfalistico. Invece nel Napoleone del 1960 l’eroicità del personaggio lascia il posto ad una umanità più marcata fatta di ironia (per esempio quando scherza col valletto sulla sua non elevata altezza oppure quando scambia delle battute scherzose con un anziano soldato poco prima dell’inizio della battaglia), come di pura e semplice ira incontrollata come durante il colloquio con il Papa. È un uomo con delle reazioni da uomo, che deve convivere con il timore della morte che si può nascondere dietro ogni angolo e dietro ogni persona (viene sventato un attentato proprie nei suoi appartamenti), che deve avere a che fare continuamente con una famiglia (i fratelli e le sorelle) esclusivamente bramosa di denaro e di onori che infastidiscono un imperatore fondamentalmente solo che si sente veramente capito e amato quando è insieme ai suoi soldati e ai suoi generali su un campo di battaglia. Il cast è composto di stelle di prima grandezza presenti anche solo per pochi secondi: solo per citarne alcuni Vittorio De Sica è il Papa Pio VII, Claudia Cardinale è Paolina Bonaparte, Jack Palance è il comandante delle truppe austro-ungariche tronfio e incapace, il grande Orson Welles è lo scienziato Fulton, personaggio attestato storicamente, che propone all’imperatore delle invenzioni rivoluzionarie come la nave a vapore o il sottomarino ante-litteram. Da segnalare che Welles è presente in altri due film napoleonici: infatti nel Napoleone Bonaparte di Sacha Guitry del 1954 impersona Hudson Lowe, il governatore-carceriere dell’isola di Sant’Elena, mentre in Waterloo di Sergey Bondarchuk del 1970 interpreta il ruolo di Luigi 18°. L’attore che presta credibilmente il volto a Napoleone è Pierre Mondy, un interprete tutto sommato di secondo piano del cinema francese dell’epoca, che si può vedere ancora oggi sul piccolo schermo nei panni del commissario Cordier in un serial giallo-poliziesco abbastanza noto. Il film che in origine aveva una durata di 170 minuti circola generalmente, come in questa occasione, in una versione più ridotta a ridosso delle due ore di lunghezza: bisogna però sottolineare come scorra piacevolmente con un ritmo molto serrato, con le sequenze di battaglia ottimamente costruite, una fotografia particolare nella sua atmosfera nettamente chiaroscurale e una messa in quadro molto accurata.


napoleone ad austerlitz

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