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A Sciambere dell'avanti coi racconti, ma senza spingere

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 23 settembre 2007

L'insegnante di italiano che aveva proposto una esercitazione quella di esprimere un qualsiasi pensiero in forma poetica, si trovò davanti un componimento che iniziava "D'in su la vetta del monte Dalmàto .."; si perplesse e chiese all'autore se intendesse significare forzando un po' il lessico: "da quella vetta del monte della Dalmazia" ma questi, dimostrando che più che una licenza poetica si era preso un congedo a vita dalla lingua italiana, rispose ispirato: "no .. dàlmato, come dire .. lontano!" Perché abbiamo raccontato l'episodio? Gli è (direbbe un fiorentino) che abbiamo deciso, con la pubblicazione di "Giacinta" di Alessandra Palombo, un racconto tratto da “Ciao, come sto?” (Genova, Liberodiscrivere, 2006) di riaprire la sezione dei Racconti di Elbareport, che teoricamente sarebbe aperta a tutti, ma solo in teoria, perchè una consecutio a prepuzio, un predicato verbale pencolo (che non si sa a cosa s'attacca), una patta a rospo semantica e financo un orrore ortografico, possono essere tollerati nelle dichiarazioni di un assessore, in un comunicato stampa, in una lettera in cui si esprime un punto di vista, che devono essere giudicati senza pedanteria, badando alla sostanza. Nei racconti no (eccheccazzo!), conta anche la forma! Si tenga poi conto dall'uguale destino-cestino per le favate scritte in perfetto italiano. Quindi, chi lo desiderasse, a suo rischio, potrà inviare dei suoi componimenti che saranno accolti arcignamente e senza nessuna garanzia di pubblicazione. Come dire avanti coi racconti (ma piano, senza spingere)


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