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Controcopertina: A Piombino si discute l'accordo con Bagnoli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 08 settembre 2007

L’operazione Bagnoli è stata al centro del dibattito della IV Commissione consiliare che si è riunita questa mattina nel palazzo comunale. Una riunione a cui hanno partecipato i tecnici del ministero dell’Ambiente, con il direttore generale Gianfranco Mascazzini, della Regione toscana, provincia di Livorno, Arpat regionale e locale, Asl, Agenda 21, Comunità montana dell’arcipelago toscano. Assenti invece i rappresentanti del Comitato per il no, sulla base di una decisione già comunicata nei giorni scorsi. Un’assenza definita come un errore dal presidente della Commissione consiliare Ilio Benifei “perché il confronto e l’approfondimento sono in ogni caso basilari per favorire la correttezza del percorso democratico”. E in effetti l’iniziativa è stata ritenuta complessivamente utile perché ha consentito di ascoltare la voce dei tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Icram che hanno seguito tutte le procedure per la caratterizzazione della colmata di Bagnoli. “La colmata di Bagnoli, che riguarda un’area di 156 mila mq, è stata oggetto di caratterizzazione a cominciare dal ’99 ed è stata conclusa nel 2001 – ha spiegato la dottoressa Musmeci dell’Istituto Superiore di Sanità – Nel ’96 fu nominata una commissione apposita composta da un pool di esperti e docenti universitari tra cui anche il professor De Vivo dell’unversità di Napoli. Sulla colmata è stata effettuata una caratterizzazione molto particolareggiata con una maglia di dettaglio di un campione ogni 25 metri, raccogliendo complessivamente 395 carotaggi. Le analisi, effettuate presso il Centro sperimentale metallurgico, un laboratorio referenziato e valutato attraverso una procedura di validazione, sono state inviate anche ad altre tre laboratori internazionali per un ulteriore controllo.” I dati emersi dall’attuazione di questa procedura complessa e incrociata non hanno evidenziato problemi dal punto di vista ambientale e per la salute dei cittadini. La colmata si configura essenzialmente come materiale di cava, loppe e scorie, con un quota parte di riporti e sedimenti saturi, cioè sedimenti sotto l’area di colmata, ma che rientrano nei valori limite fissati dalla legge. Un quadro ambientale confermato anche nella riunione tenuta a Roma il pomeriggio precedente, in preparazione della commissione consiliare. Anche in quella occasione era stata evidenziata l’assenza di pressioni ambientali di rilievo, ed era stata valutata allo stesso tempo la possibilità di inserire ulteriori elementi di garanzia e di controllo, pur mantenendo i termini già definiti nell’accordo quadro. Su questi temi è intervenuto al termine del dibattito anche l’assessore all’ambiente Luciano Francardi che ha ricordato come l’accordo consenta la realizzazione di due opere fondamentali per il territorio, l’ampliamento del porto e la strada 398, sulle quali tutte le forze politiche sono d’accordo. “Il trasporto e il riutilizzo di questi materiali, che non sono assimibilabili a rifiuti industriali – ha aggiunto Francardi - sono operazioni effettuate normalmente per l’allargamento e lo sviluppo dei porti.”


piombino acciaierie

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