Risposta a Legambiente Il caldo di questi giorni, giugno 2003, non surriscalda solo commercianti con conseguente spogliarello, ma anche gli ambientalisti elbani o perlomeno quelli che hanno risposto al nostro comunicato apparso su Joinelba mercoledì 11 giugno n. 921. Il nostro comunicato in chiusura diceva testualmente il Made “è disponibile a mettersi a disposizione di quei comitati cittadini IN FASE di costituzione che intendono impegnarsi per una NUOVA guida del governo della città”. Dei comitati già costituiti non se ne parla, né si ha voglia di aderire, perché niente hanno di NUOVO, perché sono l’emanazione dei soliti partiti della sinistra che con pudore cercano di non apparire in prima persona. Per cui si è capito cavoli per fischi da parte degli ambientalisti, ci và anche di rima. La posizione di Giuliano Fuochi all’interno del Made è ormai chiara da tempo, egli ha aderito a Forza Italia e pur rimanendo nella storia del Made, non è più responsabile della politica del Movimento. I provvedimenti eseguiti dall’amministrazione in carica circa la chiusura del canile, lo sfratto delle Associazioni, non sono politiche elaborate e consigliate dagli appartenenti al movimento, sono decisioni prese da un’amministrazione, motus proprio, con piena e solitaria responsabilità. Non vi sono comunicati del Made in quei giorni che incoraggiavano le soluzioni poi prese. Anzi vi sono interventi sulla stampa, dove il Made invitava alla cautela, in particolare per lo sfratto delle Associazioni. Fare di tutti gli appartenenti al Made, un insieme di persone, dedite alla denigrazione quotidiana degli ambientalisti, a professare il localismo- razzismo, a studiare metodi e tattiche per cavalcare la protesta, riciclarsi, rimanere a galla, appare un'attribuzione di comportamenti brutalmente gratuiti, offensivi e questo discriminare è sì atteggiamento razzista, rivolto nei confronti di chi professa idee magari un po’ diverse dal contesto politico omologato. Potremmo continuare chiedendo quali ambientalisti adesso stanno scrivendo. Sono sempre gli stessi che, tutto sommato, gira e rigira, condividevano lo sversamento dei fanghi del Porto di Piombino a largo dell’Isola d’Elba? Perché se sono ancora loro, dobbiamo ricordare che quei personaggi hanno ricevuto, per quel fatto, dall’opinione pubblica elbana, una squalifica di anni e non c’è ricorso che tenga alla Federazione Gioco Calcio, per ridurla e metterli di nuovo in campo. Terminiamo qui perché fa troppo caldo e come si dice a Portoferraio, ne riparleremo con la rinfrescata. Risposta ad Elbareport Risposta al commento a firma Elena Maestrini del nostro comunicato pubblicato l’11/6/2003 su Elbareport. Si fa una fatica terribile a comunicare oggi, ogni parvenza di omissione o presunta cattiva spiegazione viene immediatamente colpita con espressioni e commenti senza mezzi termini stroncatori. Tipo “sbarramento alquanto peregrino, ragionamento sterile” Che clima politico, sociale, quartierale, condominiale, invelenito, complimenti, che desiderio di scontro! Ma chi è che alimenta tutto questo, che sia colpa del solito Berlusconi. Il Presidente Ciampi invitava tutti alla moderazione, povero uomo nessuno l’ascolta. Entriamo in una spiegazione, dettagliata, scolastica, esaminiamo, la frase del comunicato oggetto di perplessità. “nessuno può sapere oggi chi vincerà domani, lo decideranno solo e soltanto le cose realizzate sul tappeto e non i proclami, i progetti, le promesse” Regola 1° - La frase in questione era tutta riferita a chi governa oggi, che invece dei proclami o delle promesse, somministrate in anni di governo, conteranno per lui solo le cose realizzate ed anche quelle che non ha saputo realizzare, perché di questo i cittadini gli chiederanno conto. Regola 2° - I nuovi, seminuovi, a volte per niente nuovi, qualcuno cattivo dice quasi mai nuovi, che si presentano è chiaro che avranno solo il loro programma da proporre e se creduti possono sedersi sugli scranni, pulirsi bene i piedi sul tappetino, perché c’è la cera in terra, e iniziare un’altra esperienza. Cordiali saluti