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A Sciambere della tigre (di carta)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 29 agosto 2007

Cari lettori vi proponiamo in versione integrale uno scritto del Sig. Enrico Cioni che era già stato oggetto di pubblicazione nell’ultimo numero di Elbareport, e che per un mero errore nell’effettuare il copia e incolla (capita) era stato pubblicato solo parzialmente. La buona fede comunque è incontestabile non c’è stata alcuna manipolazione ma semplicemente un casuale taglio al termine della prima pagina dell’allegato alla mail operato in fase di impaginazione. Eccovi comunque qui di seguito il testo integrale, senza le involontarie mutilazioni: I primi movimenti ambientalisti nacquero spontaneamente molti anni fa su problemi locali gravi oppure intorno a temi internazionali seri quali inquinamento nucleare, sfruttamento senza regole di mari e foreste ed altre nefandezze simili. Questi movimenti ebbero il sostegno di organizzazioni, enti e persone di ogni estrazione sociale e politica e prosperarono proprio nelle democrazie occidentali e non certo nei paesi socialisti. Non perché questi ultimi non inquinavano, anzi tutt’altro, ma per i motivi noti a tutti. Nel giro di alcuni decenni i grandi e nobili temi internazionali si sono via via ridotti a miseri divieti (però imposti con grande solennità e competenza scientifica) di raccogliere lampade e lumache. Questo è successo quando un’esigua minoranza di sinistri verdi, quelli peggiori, si sono appropriati, fondandoci anche un partito, di concetti ambientali che appartengono e che sono comuni a tutte le persone di buon senso, indipendentemente dall’idea politica. Quindi con un’operazione mediatica da professionisti, come solo certi sinistri sanno fare, tramite pseudo associazioni ambientaliste, altri partiti più o meno consapevoli e la stampa schierata, hanno inculcato nelle persone più semplici che aria pulita è sinonimo di sinistra e mare inquinato è sinonimo di destra. Non c’è che dire, in queste cose i sinistri sono più bravi dei destri. Lo dimostra il fatto che da anni, con le stesse bugie e le stesse utopie, continuano a gestire ogni potere. I politici destri, che è più appropriato definire mal-destri, non si sono neppure accorti di aver perduto un’opportunità politica. Per di più, in tema di ambiente, si trovano sempre costretti loro malgrado a difendersi anche da colpe che non hanno. Solitamente i politici destri, salvo rare eccezioni, sono poco capaci. Questa a mio modo di vedere, per un politico, è la colpa più grande. E’ notorio che io non sia simpatizzante di “certa” sinistra verde e proprio per questo non posso perdonare ai politici mal-destri di aver lasciato in mano a questi sinistri tutta la questione ambientale che, ahimè, ricomprende anche la gestione delle “zone umide”. Loro, i sinistri verdi, si danno un gran da fare per limitarne la fruizione sebbene tutti sanno che le “zone umide” meno si frequentano e più si asciugano. Con grave nocumento per gli uccelli. Io invece sono sempre stato attratto dalle “zone umide”, fin da ragazzo. Adesso, che ho superato i 50 anni, le apprezzo molto più di prima, tant’è che più sono umide, più mi piacciono e più ci rimango. Se in un prossimo futuro, per poter frequentare le “zone umide” fossi costretto a prendere la tessera di Legambiente, avrei sì un grande travaglio interiore, ma poi ne prenderei due. Meglio averne una di riserva. Enrico Cioni Risarcito, crediamo, il signor Cioni con la ripubblicazione integrale del suo scritto, ci corre comunque l’obbligo di dare conto ai nostri lettori di una successiva comunicazione giuntaci dal medesimo in mattinata, qualche rigo che pubblichiamo qui di seguito. “Eccellente Direttore, i miei scritti possono apparire bizzarri se e quando ne viene pubblicata una sola parte. Come ha fatto Lei, scorrettamente. Pubblicandoli interamente hanno un filo logico, e non sono più bizzarri dei Suoi. Riguardo alla probabile creazione di un mio sito, noto nella Sua risposta un certo nervosismo. Enrico Cioni”. Qui di seguito la nostra risposta: Ottimo Sig. Cioni Per iniziare la inviterei a non accusarci gratuitamente di scorrettezze, peraltro contraddicendosi, visto che nella penultima occasione in cui ci ha scritto iniziava la sua comunicazione proprio con una affermazione contraria, riconoscendoci correttezza per aver pubblicato integralmente tutto quanto, e ci pare in diverse occasioni, ci aveva inviato. Quanto al supposto nervosismo guardi non ci siamo proprio, le assicuriamo che le sue aspirazioni comunicative sono, se non l’ultimo, almeno il penultimo dei nostri pensieri, e non sono ascritte come voce nella colonna delle “preoccupazioni”. Sa una cosa buffa Signor Cioni? il suo ragionamento (in toni più trionfalistici) lo fece qualche tempo fa un altro signore che ci pensava altrettanto erroneamente “nervosi” perché si era creata con il cartello Teleelba-Tenews –Camminando-Cosmoradio a suo dire “una corazzata” che ci avrebbe spezzato le reni. Da allora la nostra utenza è cresciuta di almeno il 25% . Forse il problema (suo) è che a lei piace talmente comandare a bacchetta, incutere paura nel prossimo, al punto che vagheggia che tutti la temano, ma guardi nel caso di specie la categoria è caso mai quella del vaneggiare più che del vagheggiare. Per dirla con Mao Dze Dong, la consideriamo una tigre di carta. Non sappiamo il perché di questi suoi atteggiamenti (e francamente non ce ne frega più di tanto) ci limitiamo ad azzardare dopo una superficiale analisi, per riprendere il suo raffinatissimo argomentare da salotto (ma di lupanare), scendendo per un attimo al suo livello comunicativo, che ciò sia determinato da scarsa o cattiva frequentazione di zone umide nell’età evolutiva, ma tutto può essere. Quanto poi all’acquisto di due tessere di Legambiente, vorremmo rassicurarla che non dovrà impegnare neanche la minima parte delle sue cospicue risorse. Sa Cioni, Legambiente non si compra né a tessere, né a quote, né ad azioni, tantomeno a persone. La tessera di Legambiente occorre meritarsela oltreché pagarla; a lei, creda, non ne concederanno mai neppure mezza. Non tutto si compra a questo mondo. Incredibile, vero?


tigre di carta

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