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I consigli di un cittadino che non ama le aree marine protette e i Parchi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 22 agosto 2007

Ho letto che stasera a Bagnaia ci sarà un’altra (rap)presentazione dei nostri amministratori sul tema A.M.P. Io ho già assistito a quella fatta alle Ghiaie dove fu presentato quel popò (?) di capolavoro di zonizzazione, pubblicato sul giornale Lisola, che, leggo oggi, essere stato già approvato dal Consiglio Comunale. La partita è grossa ma la partecipazione degli elbani pressoché nulla, in perfetta linea con il nostro modo di essere. Alle Ghiaie la (rap)presentazione fu tenuta dalla band Peria - Marotti - Garfagnoli (assenti DS ed altri. Ma!?!): Peria imbonitore solista, Marotti alle tastiere, Garfagnoli al rincoglionimento. Ma non era necessario sorbirsi due ore (vere) di discorsi (improbabili) del Garfagnoli. Per capire è bastato guardare la cartina della zonizzazione: Rio Marina ha dato la disponibilità di qualche decina di metri di scogli dove non ci fanno neppure le lampade, gli altri comuni poco di più di qualche buca di polpi e qualche liscione. Portoferraio, come sempre, si vuole distinguere, quindi vuol dare la disponibilità di tutta la costa, dalle Viste fino all’Enfola compresa. Voi direte: ma è troppo! No, è poco, perché ci hanno messo sopra anche un altro grosso specchio di mare in rada, dove danno fondo le navi da crociera ed i mercantili quando è burrasca, davanti alle Prade. E allora viene da chiedersi: ma perché proprio lì, cosa ci sarà da tutelare? Niente. Però confina con una “zona umida”, dichiarata off limits dai verdi. Qui ci sarebbero battute da sprecare, ma vado avanti. A mio neppure troppo modesto parere, tutto il mare sottocosta dell’Isola d’Elba ha bisogno di essere tutelato esclusivamente da due cose: prima la pesca a strascico e altre (non ne conosco la denominazione) che distruggono fondali e novellame; seconda l’ancoraggio indiscriminato con relativo rilascio in mare di ogni schifezza delle migliaia di natanti che provengono giornalmente dalla limitrofa costa toscana. Il primo punto non necessita di commenti. Per il secondo posso dire che le nostre coste e le nostre spiagge ben sopportano tutti i natanti che i nostri cantieri, i nostri porti e le rade dei nostri paesi accolgono. Contrariamente non possono sopportare le decine di migliaia di imbarcazioni che stazionano sulla vicina costa dove nascono nuovi porti turistici a iosa, con la benedizione della cara Regione Toscana, pubblicizzati “a 20 miglia dall’Elba”. Tutte queste imbarcazioni alla fonda, che non utilizzano le strutture portuali, sono impossibili da controllare, scaricano quasi tutte in mare, producono inquinamento da colibatteri, da idrocarburi e acustico, quindi sono semplicemente dannose, senza necessità di fare altri ragionamenti astrusi. Tutte le altre attività, compresa la subacquea, invece non ritengo siano dannose. Per risolvere questi due problemi non servono affatto A.M.P. o parchi marini gestiti dai Tozzi di turno, sono sufficienti le normative già esistenti in materia di pesca e navigazione. Sarà sufficiente stabilire (e far rispettare) ordinanze che consentano certi tipi di pesca entro una certa distanza da tutto il perimetro della costa e che non consentano l’ancoraggio non regolamentato entro 300 mt. da tutto il perimetro di costa, salvo nei porti e nelle rade di questi. Le numerose A.M.P. concepite secondo la zonizzazione oggi predisposta, presentano svariati problemi: - disorientamento di chi va per mare che non sa più cosa e dove è consentito oppure vietato; - non soluzione dei problemi veri, bensì continuazione, addirittura con maggiore carico in tutte le altre zone fuori dalle varie A.M.P., delle attività di pesca ed ancoraggio, che si vorrebbero vietare/regolamentare. - competenze autorizzative affidate al gestore delle A.M.P. anche per le coste e le spiagge interessate. Quindi bisogna essere contrari alla istituzione di queste A.M.P. e favorevoli a tutele diverse che risolvano davvero i problemi. Tuttavia, nella malaugurata ipotesi che quest’isola debba subire ancora un altro atto d’imperio da Roma e da Firenze, per pagare l’ennesimo tributo alla Dea Politica, raccomando al sindaco Peria di seguire l’esempio degli altri sindaci, che certamente non sono meno intelligenti e lungimiranti, concedendo il meno possibile. In pratica va concessa solo la zona di tutela biologica delle Ghiaie con i vincoli attuali e niente più. Via dalla zonizzazione tutto il resto, da Capo Bianco all’Enfola e rada Schiopparello - Prade. Questa è quantomeno una scelta prudente in attesa di vedere gli sviluppi e non preclude affatto che in futuro tale area posso essere ampliata. Dei Tozzi che ci rifilano da Roma e Firenze non ci si potrà mai fidare, quindi è suo preciso dovere di sindaco usare prudenza perché il nostro mare e le nostre coste non possono essere barattate con niente.


ghiaie 4 spiaggia pf panorama

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