L'unità politica e istituzionale dell'Elba e dell'Arcipelago Toscano strappa alla Regione la Comunità Insulare o di Arcipelago che dir si voglia. E' stato determinante, infatti, l'essersi presentati uniti e convinti nel rivendicare il riconoscimento (ovvio) dell'insularità nella legge di riordino delle Comunità Montane che la Regione si appresta a varare lunedì prossimo. Le diverse stesure approntate dagli uffici regionali, infatti, continuavano a prevedere comunità Montane o Unioni di Comuni, senza minimamente riconoscere le peculiarità insulari (e le difficoltà) di questo pezzo di Toscana. E' questo l'esito, non scontato, dell'incontro di ieri in CM dei Comuni dell'Arcipelago con Agostino Fragai, assessore agli enti Locali della Regione Toscana. La riunione, alla quale hanno partecipato, oltre ai Comuni elbani, di Capraia e del Giglio, anche la Provincia di Livorno con l'Ass.re Franco Scelza, i Sindacati e la consigliera regionale di AN Marcella Amadio, era iniziata in un clima teso per il solo fatto che il confronto avvenisse praticamente il giorno prima dell'approvazione della legge in Regione, con un vago sentore che i giochi fossero già fatti e l'incontro proforma. La chiusura, poi, dell'intervento introduttivo di Fragai con la sottolineatura che nulla si sarebbe perso con la trasformazione in Unione di Comuni (speciali) delle CM soppresse e che anzi tale trasformazione era un indubbio "grande passo in avanti" per i territori interessati, era suonata quasi una provocazione per chi da mesi tempestava di ordini del giorno e di comunicati la Regione per far presente che qui si voleva la Comunità di Arcipelago, un Ente cioè con poteri di programmazione e non di mero coordinamento di gestione associate di servizi comunali, un Ente che partisse dalla constatazione che siamo una realtà insulare con i disagi tipici di tali realtà. Sia il Sindaco di Portoferraio Roberto Peria, a nome della Conferenza dei Sindaci (che si era riunita il giorno prima, ndr), che il Presidente della CM Danilo Alessi, seguiti poi da tutti gli altri, hanno a quel punto ricordato come non si volesse difendere la CM così com'era, ma il diritto di un territorio insulare ad esser riconosciuto per quello che era: una realtà di isole, appunto, con i problemi classici dell'insularità, una specificità che spariva con l'assimilazione alle Unioni dei Comuni per quanto "speciali". Anzi, è stato chiesto a Fragai che il riconoscimeto di questa specificità si traduca in una legge regionale che salvaguardi una volta per tutti quei servizi pubblici di base che vengono volta a volta messi in discussione o ridotti . A fronte della raffica di interventi a sostegno dell'ipotesi "Comunità Insulare di Arcipelago" e chiarito che se vi è un problema di risparmio da ottenere, questo obiettivo si può perseguire anche all'interno di una scelta come quella voluta dal territorio, ci si è poi accordati sul fatto che la legge in discussione lunedì prossimo conterrà uno specifico articolo relativo al riconoscimento della insularità che, richiamando l'art 29 della legge 267 del 2000, si traduce nella previsione di costituzione della Comunità di Arcipelago, sostanzialmente con lo stesso ruolo dell'attuale CM; lo statuto del nuovo ente comprensoriale, che sarà comunque necessario preparare, sarà quindi il compito che si troverà di fronte dal 1° luglio il commissario che dovrà traghettare la Comunità Montana verso la Comunità di Arcipelago; pare scontato, a questo punto, poiché si tratta di passare da un Ente comprensoriale ad un altro, che il traghettatore possa essere lo stesso Presidente Danilo Alessi. Fine settimana di lavoro, dunque, negli uffici di Via Manzoni, tra i Comuni e la Cm per perfezionare l'emendamento pro Comunità isolana da inserire nel testo in votazione lunedì prossimo a Firenze e tempo per il commissario fino al 31 ottobre per perfezionare, in accordo con i Comuni, statuto e modalità di funzionamento del nuovo ente.
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