Campo nell’Elba nel mirino, non passa giorno che dalla capitale turistica dell’Elba non arrivino nuove, così si viene a sapere che il sindaco Antonio Galli ha trovato sotto il tergicristallo della sua auto una lettera, rigorosamente anonima, dai toni molto offensivi nei confronti del Consigliere Delegato alla cultura Montauti. Ed ancora si viene a conoscenza di un “incidente” tra Carabinieri ed Amministrazione occorso qualche settimana fa. Un cittadino ed ex amministratore – secondo quello che ci dicono da Campo – per chiedere spiegazioni intorno ad una pratica edilizia si è presentato all’appuntamento con il Sindaco accompagnato da da due Carabinieri uno armato di tacquino l’altro di mitraglietta. Dall’Arma si specifica che il cittadino in questione aveva presentato denuncia contro l’Amministrazione Comunale ed i Militari procedevano ad un accertamento; quanto alla presenza (un po’ inquietante) del mitragliatore nella sede istituzionale, si spiega che è stata una semplice sottovalutazione da parte del militare che aveva portato con se l’arma per non lasciarla (come da regolamento) nell’automezzo di servizio. Forse una mossa inopportuna quindi, ma nessuna intenzione di intimidire, anche se gli amministratori campesi continuano a non pensarla esattamente in questi termini. Passano le ore e ci arriva un’altra segnalazione secondo la quale ci sarebbero ancora altre indagini a carico degli amministratori di Campo nell’Elba, stavolta su un’ipotesi ancora più pesante, quella di essersi procurati dei voti in maniera non esattamente lineare, tanto da poter essera considerata “voto di scambio” Tutto ciò mentre ancora si sente l’eco della pesantissima presa di posizione della Vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia onorevole Napoli, che ci pare per alcuni versi strumentale e smodata, poiché si chiede al Ministro dell’Interno che assuma nei confronti del Comune di Campo provvedimenti che non sono stati assunti per comuni dove davvero si mangia pane e mafia, ma che ci trova concordi almeno su un punto: l’opportunità che la Procura della Repubblica Livornese si dia una svegliata e metta mano ai fascicoli per farci sapere se chi amministra Campo nell’Elba lo fa in maniera corretta o violando la Legge. Ma qui non è che si può parafrasare “Quandoque dormitat Procura”, i sonni campesi hanno altri certissimi contraltari, per iniziare a Portoferraio dove sembra siano stati aperti fascicoli diventati pesantissimi e probabilmernte recapitati in Procura da mesi, nei quali in ordine al contestatissimo Regolamento Urbanistico ed alla sua formazione si ipotizzerebbero pesanti addebiti ad amministratori, tecnici ed affini, fascicoli che potrebbero contenere anche denunce di dipendenti, su argomenti supportati anche da quanto ultimamente emerso in consessi pubblici quali il Consiglio Comunale, le cui cronache parlano di vere e proprie notizie di reato messe a verbale. E non c’è solo Portoferraio, perche ci sono anche altre amministrazioni sull’operato delle quali si è certamente svolto un lavoro d’indagine su fronti assai delicati, che non ci pare abbia fino ad oggi avuto alcun diverso riscontro. Tutto ciò per dire alle vergini dai candidi manti di turno che circa l’attesa delle mosse della Magistratura non c’è un “caso Campo nell’Elba”, caso mai c’è un “caso Isola d’Elba”. Lo diciamo senza un filo di giustizialismo, augurandoci nella maniera più sincera che le ombre gettate sulle amministrazioni dalle visibilissime azioni di indagine delle Forze di Polizia siano dissolte e si acclari che gli elbani sono amministrati (tutti) da persone di diverse idee politiche ma di uguale rettitudine. Ma ce lo devono dire.
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