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Parco: Altro botta e risposta tra Marchetti e Mazzantini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 09 agosto 2007

Ieri abbiamo pubblicato due interventi uno a firma di Lorenzo Marchetti neo segretario zonale dei Democratici di Sinistra ed uno di Umberto Mazzantini Portavoce del locale circolo ambientalista e responsabile nazionale delle isole minori in seno al consiglio dell'associazione del cigno verde. Oggi registriamo un altro botta e risposta con la polemica che si alza di tono tra gli stessi protagonisti. Si ragiona del Parco, della nuova esperienza sotto la Guida del Presidente Tozzi e delle diverse aspettative dei ruoli propri dell'Ente e dell'atteggiamento verso questa istituzione degli enti locali, delle forze politiche delle associazioni Marchetti (DS): "Noi siamo sempre disponibili al confronto, ma non intendiamo accettare insegnamenti da chicchessia, né tanto meno da chi ha tutt’altri scopi e compiti rispetto a quelli d’impartire lezioncine" Dopo l’articolo di Mazzantini "Prudente la posizione dei Ds sul Parco" pubblicato dalla stampa locale, interviene Lorenzo Marchetti segretario elbano dei Democratici di Sinistra: «Nella mia relazione al recente congresso dei DS dell’Isola d’Elba ho spiegato le ragioni per cui nessuna associazione o forza politica possa vantare imprimatur nel settore ambientale. Noi siamo sempre disponibili al confronto, ma non intendiamo accettare insegnamenti da chicchessia, né tanto meno da chi ha tutt’altri scopi e compiti rispetto a quelli d’impartire lezioncine sulle normative ambientali o addirittura d’aritmetica istituzionale». Prosegue Lorenzo Marchetti: «Non mi risulta, fra l’altro, che il parco nazionale sia privo del piano, del regolamento e del piano pluriennale economico e sociale, perché gli enti locali di centrosinistra non volevano approvare “una proposta in grandissima parte condivisa ma che aveva il difetto di essere proposta dal commissario imposto dalla destra”, come invece afferma oggi Legambiente. Questa è un’offesa a tutti sindaci dell’isola. Certo è che anche all’Elba la situazione, nata con la lunga gestione commissariale, ha prodotto una politica fallimentare e dannosa: snaturamento della funzione del parco, gestione burocratica, paralisi dell’attività e occupazione dei posti sia diretti sia tramite numerose consulenze esterne. Il segretario dei DS vuole poi rassicurare indirettamente gli attuali compenti dell’ente parco: «Il nostro partito in nessun caso impartirà loro quelle “direttive” che fanno parte di una prassi che ormai abbiamo lasciato alle nostre spalle da qualche decennio, e nelle quali nessuno di noi si riconosce. Io mi sono impegnato a tutelare e valorizzare le autonomie locali nelle quali mantengo fermo il mandato degli eletti che deve essere svincolato dalle segreterie dei partiti». Marchetti conclude in questo modo: «Poiché i Democratici di Sinistra giudicano importante l’affermarsi delle occasioni che può offrire l’economia del parco, allora saremo attenti a come opererà la gestione Tozzi e quindi, da partito riformista e di governo, svolgeremo un ruolo propositivo, di stimolo e di cerniera tra la società elbana e le sue istituzioni ma, se necessario, saremo severi e critici». DS Isola d'Elba Mazzantini (Legambiente): "Per quanto riguarda i compiti di Legambiente, se Marchetti permette, ce li scegliamo noi. Rimango però dell'opinione che le forze politiche e le amministrazioni comunali che si sono così tanto date da fare per entrare nel direttivo e nella giunta del parco hanno il dovere di dimostrare come si governa meglio di quanto fatto prima». Fa male Marchetti a prendersela così tanto, nessuno vuol dare lezioni, ma osserviamo che in questi anni qualcosa Marchetti lo ha imparato. Eravamo nello stesso partito quando proprio lui propose la singolare formula del parco "utile e possibile", contrapposto a quello istituito dal ministro Edo Ronchi che oggi milita nel suo stesso partito, dopo i i Ds si opposero all'istituzione dell'Area marina protetta che oggi non contrastano più, così come vedo non chiedono più l'immediata revisione (e riduzione) dei perimetri del parco, anche perché con tutte le Zps istituite da centro-destra e centro-sinistra diventerebbe impossibile farlo. Per quanto riguarda il Piano di sviluppo pluriennale economico e sociale, nessuna offesa ai sindaci, ma la semplice realtà delle cose: quel Piano è stato consegnato alla Comunità del parco nel 2001 e non è stato ancora approvato, non credo sia colpa di Legambiente. Per il Piano del parco mi dispiace che Marchetti, in un impeto di rispetto per l'autonomia dei componenti, non abbia chiesto spiegazioni ai componenti dei Ds che siedono nel direttivo insieme a me (e lo fanno in base ad una precisa scelta politica che ha prodotto un durissimo scontro politico) perché gli avrebbero detto che il rinvio della sua approvazione nel direttivo del parco è stata chiesta - ci sono testimoni e credo sia a verbale - proprio per non approvare il piano di Barbetti, e per questo sono state chieste modifiche marginali per loro stessa ammissione, ma che comportano tempi tecnici lunghi. Per quanto riguarda i compiti di Legambiente, se Marchetti permette, ce li scegliamo noi. Rimango però dell'opinione che le forze politiche e le amministrazioni comunali che si sono così tanto date da fare per entrare nel direttivo e nella giunta del parco hanno il dovere di dimostrare come si governa meglio di quanto fatto prima». U.M. - Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano


Bosco della Topa

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Bosco di San Martino

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bosco fitto da Santa Lucia

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