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Da Chernobyl alle Ghiaie

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 20 luglio 2007

Per il quattordicesimo anno consecutivo, un gruppo di bambini provenienti da Gomel è ospite all’isola d’Elba. Giunti il 30 giugno ripartiranno il 1 agosto. I bambini sono 21 con 2 accompagnatori. Sei di loro sono accolti da altrettante famiglie elbane. Gli altri sono ospitati nell’edificio della scuola elementare San Rocco. Questi ultimi, accompagnati da due assistenti specializzate per la cura delle persone sordomute, sono in gruppo perchè abitualmente vivono insieme in un istituto a 40 km da Gomel, all’interno della vasta area che fu pesantemente contaminata dalla nube radioattiva fuoriuscita venti anni fa dalla centrale nucleare di Chernobyl. Si rinnova l’accoglienza a Portoferraio, un’esperienza nata nel 1994, quando un gruppo di persone manifestò l’intenzione di “fare qualcosa” per i bambini che subiscono le conseguenze delle radiazioni. Con il sostegno di don Giorgio Mattera, parroco della chiesa di San Giuseppe, prontamente e pienamente coinvolto nel progetto, si formò un gruppo di persone. Da allora, ogni anno, decine di ragazzi hanno potuto trascorrere all’Elba giorni salutari all’aria aperta, ricchi di sole, mare, iodio, incontri e gioco. Quest’anno, per la seconda volta viene fatta l’esperienza dei bambini in gruppo alloggiati, come detto, nei locali della scuola San Rocco. Ogni mattina i bambini si recano al mare (quasi sempre alla spiaggia delle Ghiaie, ma alcune giornate le trascorrono in strutture ricettive che si sono messe a disposizione del progetto) e lo stesso fanno nel pomeriggio. A pranzo e cena si ritrovano nell’ampio salone della parrocchia San Giuseppe alla Sghinghetta, dove i volontari preparano quanto necessario. “Anche quest’anno – dice il parroco don Giorgio Mattera – molte persone si sono offerte per collaborare. Circa cinquanta sono i volontari che si alternano in turni di otto al giorno. Un’azione che si colloca nel più ampio impegno di solidarietà rivolto nei confronti di chi vive difficoltà”. Nella prossima settimana, mons. Giovanni Santucci, vescovo diocesano, trascorrerà qualche ora con i piccoli ospiti, pranzando e intrattenendosi con loro e raccogliendo notizie da accompagnatori e volontari. La diocesi contribuisce al progetto di accoglienza soprattutto per coprire parzialmente la spesa più consistente, cioè il viaggio aereo. Il Comitato di accoglienza desidera ringraziare l’Amministrazione Comunale di Portoferraio, che ha collaborato per i locali e i mezzi di trasporto, l’Istituto Scolastico Comprensivo, le famiglie ospitanti, i volontari e le tante persone che, in modi diversi, contribuiscono alla realizzazione del progetto.


bimbi cernobyl trenino

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