Torna indietro

Dini replica sul caso del presunto consigliere campese evasore

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 26 febbraio 2003

Prendo atto della della sua dichiarazione di aver "sposato le mie tesi fino all'ultima virgola" riguardo al ragionamento deduttivo che, assieme al collega Gian Carlo Galli, ho presentato al Sindaco di Campo e che ha come oggetto (lo ripeto per i nostri lettori) la vicenda dell'imprenditore campese non ancora conosciuto al poubblico, raggiunto da una denuncia della Guardia di Finanza per varie ipotesi di reato legate alla evasione fiscale ed attività abusiva del credito. Sono invece dispiaciuto di poter condividere solo in parte il suo ragionamento sull'equipollenza dei sillogismi da lei proposti e Previti. Le due situazioni, quella dell'imprenditore campese e l'altra del Presidente del Consiglio non hanno, a mio parere, la benchè minima parvenza di sillogismi equipollenti. Vede Direttore, Berlusconi, dopo aver ricevuto nel 94 dalla Magistratura Milanese, il famoso avviso di garanzia mentre presiedeva il summit internazionale di Napoli, si dimise e fu poi nel 2001 completamente assolto dalla stessa Magistratura per non aver commesso il fatto. Da allora le Forze dell'Ordine hanno effettuato 684 visite ispettive a società direttamente o indirettamente riconducibili a Silvio Berlusconi. Le assoluzioni nei vari processi sono arrivate ben prima della legge Cirami (legge che difenderà tutti i cittadini dai tribunali "ostili") e noti che i processi hanno riguardato fatti eseguiti da terzi che coinvolgono Silvio Berlusconi per il noto teorema della Procura Milanese che egli "non poteva non sapere". Ora l'imprenditore ncampese, secondo quanto riferisce la stampa, ha invece operato di persona con una serie di operazioni sofisticate nelle banche elbane. Ora l'imprenditore campese, secondo quanto riferisce la stampa, ha invece operato di persona con una serie di operazioni sofisticate nelle banche elbane. In ogni caso al di là del merito, del quale ci occupiamo per spirito di corretto scambio mediatico, ritornando alla centralità della questione posta, se l'imprenditore campese dovesse seguire un percorso equipollente a quello seguito da Berlusconi, sempre nell'ipotesi che lo stesso ricopra la posizione di Consigliere comunale) dovrebbe prima di tutto dimettersi e poi alla prossima tornata elettorale, se ne avesse voglia, sfidare il giudizio degli elettori, presentandosi ad essi con un quadro accusatorio visibile, come ha fatto il Presidente del Consiglio. Diversa è la mia opinione invece per quanto riguarda l'On. Previti. Qui sono daccordo con lei nell'affermare che lo stesso avrebbe dovuto dimettersi allorquando, ricoprendo la carica di Senatore, ancorchè di minoranza, divennero di dominio pubblico le imputazioni di reato a suo carico. Le saluto cordialmente e le auguro buon lavoro. Mario Dini Gentile Ing. Dini Prendo atto anche io, mi consenta, che concordiamo al 50% sui sillogismi e cioè che il Senatore Previti avrebbe dovuto dimettersi. E tenuto conto che l'imputato Previti Cesare, di professione legale e Senatore, sostiene il suo stesso partito, ciò Le fa onore. Le sono comunque debitore di due precisazioni in merito a quanto Ella ha esposto, per la chiarezza nei confronti dei lettori. La prima è relativa al quadro generale: il plurimputato Berlusconi Silvio di attuale professione Presidente del Consiglio, è stato oggetto di diverse indagini (e rinvii a giudizio) non solo da parte della "cattiva" Magistratura Milanese. Questi procedimenti hanno avuto diversi esiti: assoluzione (da parte dellla "cattiva" Magistratura Milanese), chiusi per decorrenza dei termini, ancora in corso. La seconda annotazione, di maggior sostanza, riguarda un errore nella Sua ricostruzione, che sono sicuro Ella compia in buona fede, ma che è importante contestare perchè regge quasi tutto il Suo ragionamento. Ella infatti afferma che Berlusconi si dimise dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia durante il Summit di Napoli. Ma ciò non è storicamente vero, Berlusconi s'inquietò assai per quell'avviso, ma si guardò bene da dimettersi. Si dimise (si fa per dire, le dimissioni di un Presidente sfiduciato sono un atto dovuto) sei mesi dopo, il 22 Dicembre del 1994, dopo che il suo governo cadde sulla legge finanziaria, fatto che con gli avvisi di garanzia non aveva alcuna attinenza. Insomma Berlusconi si comportò esattamente come l'ipotetico consigliere campese. Ciò detto ricambio cordialmente il buon lavoro. Sergio Rossi


marina di campo panorama porticciolo

marina di campo panorama porticciolo