Dopo una lunga e faticosa riunione dei sindaci elbani e del presidente della Comunità Montana sulle aree marine protette, che ha portato ad un’importante proposta unitaria sul sistema delle regole e dopo una altrettanto lunga riunione della maggioranza portoferraiese, che ha portato ad un significativo ed articolato documento sullo stesso tema, pensavo di potermi ritenere soddisfatto per il buon lavoro fatto, per la qualità delle proposte, per il grande senso di responsabilità e compattezza dimostrato dalle istituzioni elbane, per la serietà delle iniziative assunte. Ma ecco che, in tarda serata, aprendo la posta elettronica, leggo una lettera del Presidente Tozzi dai contenuti a dir poco sconcertanti, relativa alla ultima nota trasmessa, anche alla stampa, proprio dalla Comunità del Parco. Rispetto a tale nota il Presidente Tozzi contesta non tanto il merito, quanto alcuni aspetti del documento ed in particolare il “riconoscimento unanime di ampia rappresentatività istituzionale alla comunità del parco quale soggetto più qualificato per la formulazione di una proposta di area marina protetta per l’Isola d’Elba che riesca a conciliare le ragioni della scienza con le esigenze del tessuto economico e sociale esistente”. Il Presidente Tozzi, quindi, precisa che “non si capisce quale possa essere il ruolo attribuito alla Comunità del Parco nella istituzione dell’AMP, dal momento che il Ministero dell’Ambiente ha delegato l’Ente Parco a coordinare la raccolta dei dati in possesso degli enti locali relativi alle attività socio economiche, a organizzarne la sintesi e a curarne la trasmissione alla Direzione del Ministero stesso che, a sua volta, formulerà la relativa proposta di AMP”. Invita “dunque la Comunità del Parco a utilizzare le procedure ufficialmente codificate dal Ministero e a fare riferimento esclusivamente all’Ente Parco come vogliono la grammatica istituzionale e le prerogative della Comunità del Parco stessa”. Come, per la prima volta nella storia tutti gli enti locali elbani si trovano finalmente d’accordo (ma riteniamo che possano esserlo anche Giglio e Capraia, che hanno ricevuto il documento in posta elettronica) ed il Presidente del Parco, invece di apprezzare ed essere felice per un così importante risultato, ci viene ad insegnare la grammatica istituzionale? E poi non era proprio lui quello che ci spiegava che il Parco riguardo alle AMP non c’entra proprio nulla, che il suo era solo un contributo di divulgazione ed informazione, perché il rapporto è fra i comuni ed il ministero? Ce l’ha detto in tutte le salse, anche in consiglio comunale. Credo che se il problema del Parco e del Ministero è burocratico-formale e quindi di fare, come diceva il Dott. Donati, l’istruttoria comune per comune, lo possono fare tranquillamente: non so che senso abbia, ma al massimo si sentiranno ripetere 10 volte la stessa proposta di regolamentazione normativa (proposta aperta, teniamo a ribadirlo). Se invece il problema è che viene contestato, al di là dei formalismi, alla Comunità del Parco un ruolo troppo forte, troppo incisivo, allora siamo di fronte ad una tale miopia istituzionale e politica da rimanere allibiti, ma siamo anche di fronte ad un clamoroso e gravissimo conflitto tra organi fondamentali per la gestione del Parco, che, per il bene della comunità elbana, va rapidamente ed approfonditamente chiarito nelle sedi competenti.
peria sindaco