Carissimo Sergio, mi è piaciuta tantissimo la querelle fra le due mamme con l'intervento di Daniele, non potevo trattenermi dal dire la mia, anche io ho una bambina piccola, anche io, come la prima signora, con emozione avevo portato Costanza a vedere il nido. Capisco le sensazioni della signora, le ho provate anch'io, però... Il nido, come giustamente dice Daniele, non è un parcheggio, quello alla scolarizzazione sin dalla prima infanzia è un diritto dei bambini, ma è innegabile che al momento della "selezione all'ingresso" i criteri di scelta sono quelli del bisogno. E' per questo che lo scorso anno tanti bambini sono rimasti fuori, proprio come la mia. Sono contenta che l' amministrazione si stia muovendo nel senso di garantire a più bambini questo diritto, e Daniele ha ben ragione a ricominciare da tre, è la società che comincia da sotto zero, qui non è colpa o merito di questo o quel governo, di questa o quella amministrazione, è la società che da sempre ha considerato, in Italia, i figli come esclusiva pertinenza dei genitori, o meglio:delle mamme, è lo stato sociale che è mancato fin ora, così come ha stentato ad affermarsi l'idea che le tasse si pagano, ma occorre rendere servizi, questo lo sanno bene i genitori costretti in alcuni casi a scegliere fra lavoro o famiglia e lo sa bene chi ha i genitori anziani a carico e deve sborsare fior di quattrini per trovare dei collaboratori per accudirli. La logica del fai-da-te (se hai un bambino piccolo, se hai un anziano a carico...) è talmente radicata che porta logicamente a pensare che la mamma o è dedita full time ai propri figli oppure è dedita alle frivolezze, tertium non datur. Io contavo nel nido per poter finire i miei studi, e invece dovrò attendere settembre che mia figlia andrà alla materna per tornare all' Università per frequentare gli ultimi esami, nonostante ciò non esco di casa se non sono perfettamente truccata e pettinata... non ci trovo niente di male, è svilente ridurre le madri a questa alternativa, così come è svilente lamentarsi e dire che tanto la politica non fa niente, sono tutti uguali etc, etc... E' da semplici testimonianze come le vostre che può partire il messaggio a chi ci governa, abbiamo visto che dall'altro lato ci ascoltano, rispondono alle nostre domande, è la partecipazione il sale della società, facciamoci sentire, proprio come avete fatto voi. Magari così avremo un futuro pieno di bambini...
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