Avevamo già accennato in precedenza al curioso altalenare della produzione di notizie all’Isola d’Elba dove ci sono dei giorni in cui, per dirla con Paterno’, se le civette rispecchiassero i contenuti dei giornali, vebremmo scritto fuori delle edicole a caratteri cubitali IERI ALL’ELBA NON E’ SUCCESSO UN CAZZO e giornate come quella di oggi in cui tutti delinquono, inquinano, reprimono, arrestano, sequestrano, puliscono, cascano di moto, dichiarano, preparano, dipingono, minacciano etc etc etc. Si vede che gli elbani vanno a corrente alternata, e così noi che per scelta diamo tutto e subito, ci ritroviamo con una ventina di titoli ed un “A Sciambere” la cui stesura inizia a notte fonda quando i neuroni funzionanti sembrano la particella di sodio nella pubblicità dell’acqua Lete per non parlare delle sinapsi (che il consigliere pensa si possano fare in padella saltate con l’aglio). Ma in tutta questa ubriacante varietà di notizie oggi è successo un fatto curioso. Orbene, noi di Elbareport che siamo gente esagerata, non siamo contentati di un vignettista ma ne abbiamo assoldati (assoldati? Ma dove l’hai visti i soldi?) ne abbiamo presi in squadra due, bravi entrambi ma molto diversi tra di loro, cattivo al vetriolo e ancorato al concreto Attilio, più giocoso e sempre sospeso sul surreale Alex (meglio noto come Cicino). Giocano entrambi “liberi” di fare incazzare o sorridere il prossimo su quello che li ispira. Bene curiosamente oggi Attilio e Alex hanno dedicato le loro vignette allo stesso identico fatto: Il lodo Maccanico, e tutte le Schifanie di Sua Impunità. Non era mai capitato, anche di fronte a momenti di grande tensione che imponevano un fatto come quello del giorno, che i due vignettisti si sovrapponessero ma oggi è accaduto. La cosa ci ha fatto piacere confermandoci un’impressione: quella che per quanto faccia e si atteggi ringhi, minacci, compri, guidi, inauguri, blandisca, si faccia leggi su misura etc. il tratto principale del personaggio democraticamente eletto dagli italiani come sommo esecutore è quello di essere la prima e somma fonte del ridicolo. Ciò ci conforta almeno quanto la fine espressione “Col cazzo che lo (li) rivoto!” che sentiamo sempre più spesso pronunciare da persone che se chiedi loro se sono di sinistra ti spellano vivo, o quanto meno s’offendono. Ci rende ottimisti e ci da la consapevolezza che, così come non siamo morti democristiani, non moriremo neanche sotto l’impero di un risibile nanerottolo.