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A Capalbio, Castiglione della Pescaia, Giglio a 5 vele, 4 a Capraia, bene l'Elba Portoferraio sale a 4, Rio Marina resta a 2, mantengono 3 vele gli altri comuni elbani Toring Club e Legambiente valutano molto bene il mare dell'Arcipelago

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 02 giugno 2007

Legambiente e Touring Club hanno presentato oggi la Guida Blu, il libro-classifica sulla qualità ambientale delle località turistiche costiere che le due organizzazioni da 7 anni rendono noto all´inizio della stagione balneare. Le cinque vele, sono invece il massimo riconoscimento che, spiega Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente «all’interno della Guida Blu viene assegnato a tutti quei comuni che si sono distinti nell´attuazione di programmi di gestione che prevedano la tutela delle risorse ambientali del loro territorio: qualità delle acque di balneazione, raccolta differenziata dei rifiuti, gestione delle risorse idriche, istituzione di aree pedonalizzate, tutela del centro storico,ecc. Insomma tutto quanto concorre a realizzare uno sviluppo sostenibile che accresca una richiesta turistica di qualità, fondata sulla ricerca di una vacanza sana vissuta in armonia con l´ambiente circostante». A fare la parte del leone tra le migliori 11 località balneari italiane premiate con 5 vele ci sono tre toscane che confermano il primato del 2006: Capalbio, che è anche la regina assoluta della classifica 2007, per «l’ottimo livello di sostenibilità, soprattutto rispetto al tema della salvaguardia del territorio aperto (ambiente, paesaggio, economia rurale e agricoltura) e per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente. Particolare l’attenzione alla salvaguardia del litorale costiero. Prosegue il percorso di valorizzazione e promozione delle energie rinnovabili con l’istituzione e la gestione dello sportello energia. Molte iniziative per la promozione delle produzioni tipiche» Castiglione della Pescaia è terza in classifica per «il litorale costiero che si mantiene in buone condizioni di conservazione. Prosegue l’impegno dell’amministrazione per la tutela del territorio e il miglioramento dei servizi. Continua ad essere ben valorizzato il parco archeologico di Vetulonia e la rete di sentieri naturali» L’isola del Giglio è nona perché «si mantiene buono il livello di sostenibilità e continua la campagna per la diffusione delle produzioni tipiche. Rimane inalterata e sempre di ottimo livello la qualità delle acque di balneazione e della costa. Vi è una maggiore attenzione per il verde pubblico e per la tutela dell’ecosistema marino». A tenere compagnia con 5 vele alle magnifiche tre della Toscana troviamo al secondo posto le Cinque Terre (Sp) che sono state scalzate da Capalbio dalla prima posizione, al quarto Pollica Acciaroli e Pioppi (Sa) e poi Domus de Maria (Ca), Nardò (Le), Villasimius (Ca), Bosa (Nu), Noto (Sr) e Santa Marina Salina (Me). Tra le località toscane quattro vele troviamo (insieme a Scarlino e Follonica ) due nuove entrate isolane: Capraia, che solo due anni fa non era nemmeno compresa nella classifica, e che viene premiata per la presenza dell’area marina protetta e per il progetto isola non-oil lanciato dal presidente del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano Mario Tozzi e che Enel si appresta a realizzare, e il capoluogo dell’Elba, Portoferraio che sale di un gradino grazie alla presenza dell’area marina di tutela biologica delle Ghiaie-Capo Bianco, ma anche per la migliore performance elbana per la raccolta differenziata e per le misure di risparmio energetico e di utilizzo di fonti rinnovabili contenute nel suo regolamento urbanistico. Carenza di depurazione e basse percentuali di raccolta differenziata lasciano invece a tre vele altre località elbane: Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro e Rio nell’Elba, penalizzate in qualche caso anche da una non oculata politica urbanistica. Con tre vele, che attestano comunque una buona qualità di servizi ed ambiente, troviamo anche Marina di Grosseto, Castagneto Carducci, Monte Argentario, Camaiore e Bibbona. A due vele un’altra località Elbana, Rio Marina, oggetto negli anni passati di feroci polemiche su progetti di cementificazione di alcuni tratti di costa, e poi: Marina di Pisa, Cecina, Pietrasanta. Una sola vela per località rinomate e che magari hanno recentemente avuto la bandiera blu della Fee: Viareggio, Tirrenia e Forte dei Marmi. «Amministratori e operatori turistici – ha detto Roberto Della Seta, presidente di Legambiente – sono sempre più consapevoli dell’importanza dell’ambiente, anche ai fini di uno sviluppo economico durevole e davvero sostenibile del proprio territorio. Così con il passare degli anni le vele di Guida Blu sono divenute un riconoscimento ambito che spesso sprona imprenditori privati e pubblici amministratori ad aumentare la qualità dei propri interventi. Negli anni Guida Blu, frutto del lavoro svolto da Goletta Verde durante i suoi viaggi ma anche del patrimonio di conoscenze delle centinaia delle centinaia di gruppi locali di Legambiente, è diventata una bussola per il turismo estivo sempre più completa. In generale il nostro intento è quello di restituire la gradevolezza delle località, premiando quelle dove il confort meglio si fonde con l’autenticità. Non solo mare pulito, quindi, ma anche ambiente tutelato e qualità dell’offerta, dai servizi alle strutture ricettive, dall’interesse del centro storico all’offerta enogastronomica”.». «Abbiamo previsto un premio speciale per la Sardegna, penalizzata in altre graduatorie, – spiega Sebastiano Venneri – proprio per il costante impegno profuso nelle politiche di tutela della fascia costiera, per il severo piano paesistico regionale, per le 3 località al top e per il gran numero di località a 4 vele, considerando anche il recente riconoscimento al presidente Soru, nominato “Ambasciatore delle Coste” dal Mediterranean Action Plan dell’Unep. Per la Toscana, dove è ottima la qualità dei servizi, le situazioni d’eccellenza sembrano più circoscritte alla provincia di Grosseto, alla quale appartengono le località premiate con le 5 vele. Da anni la Maremma grossetana – continua Venneri - coltiva casi esemplari, ma è sufficiente spostarsi poco più a nord, in provincia di Livorno, per trovarsi di fronte a situazioni ben più compromesse come quelle che Legambiente sta combattendo per salvare la Val di Cornia». da www.greenreport.it


Giglio Cala del Lazzeretto

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