Sembra finita bene l’avventura delle due balenottere rimaste per un intero pomeriggio a girare all’interno della darsena medicea, deliziando i numerosi turisti e residenti di Portoferraio. La Capitaneria di Porto era riuscita a spingerle verso San Giovanni intorno alle 20 di venerdì, e dalle 21 in poi i due mammiferi, presumibilmente madre e figlio, avevano ritrovato il mare aperto. Si pensa che all’inizio le balene siano state tre, poi siano rimaste in due. L’esemplare più grande (circa 15 metri) era però riuscito più volte a riprendere la rotta giusta, ma era tornato indietro perché il "piccolino" (di "appena" 10 metri!) continuava a rimanere disorientato ed a fare il girotondo (o i capricci) nello stretto specchio d’acqua, tra il molo Elba ed il molo Gallo. Nella stessa giornata di ieri si era registrato un caso simile nel porto di Genova, difficile dire se i due eventi siano stati in qualche modo collegati, certo è che talvolta scie di emissioni di ultrasuoni rilasciate soprattutto da imbarcazioni militari possono interferire con i sonar dei cetacei. Ma sulle le cause dell’episodio di venerdì rimaniamo nel campo delle ipotesi. Sull’argomento interviene l’assessore provinciale dei Verdi, Anna Marrocco: "Chiunque abbia dubbi sulla necessità di investire energie e risorse sui cetacei del Mediterraneo, deve ricredersi, visto lo spettacolo che due balenottere hanno dato nella rada del porto di Portoferraio. La Provincia di Livorno giustamente si è mossa aderendo all'Osservatorio toscano dei cetacei per mettere a disposizione del Santuario Pelagos le proprie conoscenze e ricerche. Delfini, capodogli e balenottere sono sempre più minacciati dall'inquinamento, dal traffico navale e dalle infrastrutture costiere. L'Osservatorio che nasce all'isola d'Elba sarà uno strumento fondamentale per elaborare strategie di protezione a partire dalla quotidiana esperienza di avvistamenti e coabitazione con questi magnifici mammiferi marini."
balena 3 torre passannante