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Perché non abbiamo votato Fassino ma non abbiamo seguito Mussi

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 23 maggio 2007

Siamo un gruppo di iscritti ai DS che all’ultimo congresso ha votato per la mozione di Fabio Mussi. Abbiamo sostenuto convintamene la mozione pur ciascuno con le sue idee, condividendone i contenuti e soprattutto nella convinzione che il cammino indicato da Fassino, con la sua mozione, verso la costruzione del Partito Democratico, fosse troppo affrettato e lasciasse troppi nodi da sciogliere che per noi sono fondamentali. Il PD lo vogliamo progressista, dovrà collocarsi nel campo di tutte le principali forze progressiste d’Europa e del Mondo cioè il PSE e l’Internazionale socialista. Se il PD è un partito progressista dovrà essere chiaramente laico per poter giocare un ruolo nella società moderna anche di fronte all’offensiva conservatrice di parte del mondo cattolico che è in atto, soprattutto nel nostro Paese. Se il PD è un partito progressista dovrà essere fortemente radicato nel mondo del lavoro, della cui rappresentanza deve innanzitutto farsi carico quello che aspira ad essere il primo partito della sinistra italiana, per voti e dimensioni. E questi sono solo alcuni dei punti su cui noi siamo pronti a discutere ma sui quali non arretreremo. Rispettiamo la posizione di quei compagni che, dopo il Congresso nazionale, hanno scelto insieme a Mussi di abbandonare il Partito dei DS dando vita ad un nuovo raggruppamento politico e pensiamo di poter continuare a vedere in loro interlocutori affidabili ed alleati leali anche in virtù della storia che ci unisce e delle battaglie che abbiamo condiviso, e tuttavia noi, ci sentiamo di dire che non condividiamo quella scelta e non intendiamo seguirli. Non vogliamo aggiungere un nuovo elemento di frammentazione a sinistra, già troppi in questi anni ve ne sono stati, ed hanno rappresentato il limite più grande del nostro schieramento. Non abbandoneremo il nostro partito, resteremo nei DS, certamente finché questo partito resterà tale, ma ci impegneremo anche nella cosiddetta “fase costituente” del Partito Democratico e ci batteremo affinché nel nuovo soggetto politico restino vivi quei valori irrinunciabili che provengono dalla nostra storia ma che dovranno appartenere anche al nostro futuro, soltanto al termine di quella fase decideremo la nostra collocazione. Primi firmatari: Ringo Anselmi Luciano Gabrielli Giovanni Fratini Michele Di Perna Dino Grilli Mario Guelfi Oris Meini Leo Muti


fratini 3

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