Tutto è stato ormai deciso. Nascerà il Partito Democratico e sparirà per sempre una grande forza politica di sinistra che affondava le proprie radici nella cultura italiana e nei valori del più moderno socialismo europeo. Personalmente, sia pure a malincuore, ho sempre appoggiato le svolte di un partito di cui ho fatto parte, ininterrottamente, da quando avevo quattordici anni. I cambiamenti e gli adeguamenti teorici prodotti non avevano in passato reciso completamente i legami con la propria storia. Oggi invece, si effettua una svolta definitiva senza ritorno e con connotazioni, a voler essere generosi, confuse. Il progetto del nuovo partito democratico, dovendo abbandonare i propri padri storici, ne cerca altri " più nuovi, più moderni, più riformisti". E così, dopo le improbabili radici cristiane (e perchè non anche giudaiche e islamiche?) e quelle illuministiche inserisce, nel pantheon del nascente Partito Democratico, anche Bettino Craxi. Va bene che ogni processo di maturazione porta con se, forse necessariamente, l'uccisione metaforica dei propri padri, ma non pensavo che Fassino giungesse a tanto; non pensavo che un personaggio come Bettino, responsabile della sparizione, del glorioso PSI a causa delle tangenti dell'epoca della "Milano da bere", delle "nane e ballerine" e dello sperpero di denaro pubblico, potesse prendere il posto di Berlinguer e averlo come maestro e guida del proprio cammino politico. E' davvero troppo! Dichiarazioni così ruffiane ( dettate forse dalla paura dei sondaggi che danno il PD al 23%) e allo scopo di accaparrarsi forse le simpatie dei nostalgici socialisti craxiani anticomunisti), destano una qualche preoccupazione sul destino del nascente Partito. Diciamo la verità: Il gruppo dirigente che in questi anni ha diretto i D.S. non hanno saputo costruire un partito forte con una netta connotazione di sinistra e a questa incapacità si vuole rispondere con un salto nel buio, dove nessuno, abbandonando la pagina di sinistra, saprà cosa diventerà. Io ritengo, invece che l'Italia abbia bisogno di una sinistra forte e unità in grado di contrastare, come dice la mozione Mussi, le grandi ingiustizie sociali, le nuove e vecchie forme di esclusione e di povertà; una sinistra che si batta con più convinzione per uno sviluppo sostenibile in grado di salvare la vità stessa sulla terra. Non ci rassegniamo all'imperante strapotere del mercato, inteso come unico regolatore della vita dei cittadini. Dobbiamo riuscire a mettere in campo una forza che raggruppa finalmente tutte le sigle, gli uomini che appartengono alla sinistra; dobbiamo essere capaci di fare un partito per chi "ORA" ha vent'anni e trent'anni e anche per chi ne avrà venti nel 2010, come sostiene Fassino.Perchè le incertezze e la precarietà che segnano la società italiana si manifestano in primo luogo nella condizione di vita quotidiana di queste generazioni alle prese con un mercato del lavoro segnato da crescente precarietà. Io penso, per concludere questa breve e modesta riflessione, che, oggi più che mai, ci sia bisogno di mantenere un pensiero critico sui modelli di vita che il capitalismo propone; un pensiero non conformista. Il socialismo non è un contenitore vuoto, non è un ideale rivolto al passato, ma un bisogno, un bisogno di speranza che guarda a questa confusa e problematica realtà con l'idea che un altro mondo di pace e serenità sia effettivamente possibile.
Benigni Berlinguer