I soccorsi ad un diportista colto da malore a largo dell'Elba Sono state piuttosto articolate le operazioni di soccorso che sono state portate ad S.C., un trentacinquenne milanese che ha accusato un grave disturbo del circolo cerebrale mentre insieme ad altre sei persone si trovava, nel pomeriggio di domenica, in navigazione su una imbarcazione da diporto tra Capraia e Fetovaia dov'era diretta. Erano appena passate le 16 quando la Sala Operativa della Capitaneria di Porto Portoferraiese riceveva dal natante la segnalazione che l'uomo era stato colpito dall'improvviso malore e dalla paralisi della parte sinistra del corpo. La Capitaneria faceva immediatamente mollare gli ormeggi alla Motovedetta CP 892 che prendeva a bordo personale medico del servizio 118 si dirigeva verso il natante che aveva lanciato la richiesta di aiuto. L'imbarcazione da diporto veniva raggiunta a largo di Capo Sant'Andrea e l'uomo sofferente era trasferito a bordo della CP 892 dove riceveva le prime cure mentre la motovedetta puntava a raggiungere velocemente il porto di Marciana Marina dove il 118 aveva già fatto giungere a banchina l'autoambulanza della P.A. SS.Sacramento con la quale il milanese veniva trasportato all'ospedale di Portoferraio. Ma il nosocomio elbano non era l'ultima tappa per l'uomo prelevato in mare, perchè i sanitari elbani dopo averlo sottoposto ad una T.A.C. ne disponevano il trasferimento in una più attrezzata struttura sanitaria del continente. Prima delle ore 20 quindi il paziente veniva trasferito dai volontari della Misericordia alla piazzola di atterraggio degli impianti sportivi di San Giovanni da dove le veniva prelevato del Pegaso2 del servizio 118 e condotto in volo all'ospedale di Livorno Un no ai tralicci dell'elettrodotto dal Comitato “Treacque” Si è costituito in data odierna nella località “Treacque” del comune di Portoferraio il Comitato “Treacque”, formato da residenti, che, preoccupati dal progetto dell’ENEL d’instaurare una linea d’alta tensione, intendono proteggere il territorio elbano dall’inquinamento da elettrosmog e paesaggistico. La località delle “Treacque” è una zona dell’isola d’Elba d’interesse turistico (fa parte di un sentiero vicinale frequentato per tutto l’anno) ed agricolo (vi sono alcune aziende agricole in attività), caratterizzata dall’essere una nicchia ecologica d’incomparabile bellezza. L’inserimento di tralicci d’alta tensione in tale contesto appare come - un’ottuso spreco della risorsa fondamentale della Comunità elbana: la natura; - una violazione della privacy dei residenti; - un atto ingiustificato sia per i suoi obiettivi (deturpare l’isola trasversalmente per rispondere a presunti bisogni di alcuni albergatori), sia come metodo (tale obiettivo è facilmente raggiungibile ricorrendo a fonti d’energia pulita e localmente prodotta). Pertanto questo Comitato - esprime la ferma opposizione a tale progetto in tutti i modi legittimi e non violenti consentiti dalla legge; - dichiara la propria adesione a progetti di energia pulita e localmente prodotta e s’impegna a sollecitare le autorità regionali, provinciali, comprensoriali e comunali affinché siano prese adeguate iniziative per la facilitazione dell’installazione di tecniche (pannelli solari e fotovoltaico, minieolico, energia da moti marini) a minimo impatto ambientale; - incoraggia il Comune di Portoferraio e la Comunità Montana a continuare a svolgere in tutte le sedi istituzionali e in tutte le modalità possibili, la loro opera di contrasto al progetto; - auspica che gli altri Comuni dell’isola partecipino sinergicamente alle iniziative di contrasto nei confronti di una minaccia che coinvolge l’isola d’Elba tutta; - auspica che l’Ente Parco dichiari pubblicamente e con forza il proprio dissenso e che ponga come proprio obiettivo prioritario il contrasto di tale progetto; - sollecita la Regione Toscana ad assumersi le sue responsabilità istituzionali ed a promuovere nuove iniziative sull’impiego di energie alternative; - invita l’ENEL a ripensare la propria progettualità includendo tra i propri criteri programmatori il rispetto per il paesaggio e per le popolazioni residenti; - invita la popolazione elbana a mobilitarsi in nome dell’amore per la propria terra ed a partecipare ai momenti di confronto democratico. Il Comitato “Treacque” Circolo Pertini: Occorre salvare l'archivio storico del tribunale di Portoferraio "Migliaia di atti giudiziari rischiano di rimanere dimenticati in scatoloni o scaffali, documenti emessi fin dall'inizio dell'800 dal Tribunale elbano, chiuso nel 1929, e poi dalla pretura. Urge promuovere il loro recupero, per non disperdere una memoria storica di valore". E' quanto ha rivelato l'avvocato Giuseppe Romano, membro del direttivo del Circolo culturale Sandro Pertini, proprio nell'ultima riunione dell'associazione. E Romano ha proposto agli altri membri dell'organismo di gestione, Luigi Pieri, Mario Castells, Fulvio Montauti, Maria Mibelli, Fabrizio Antonini, Virginia Campidoglio, Serena Parrini e Stefano Bramanti, di inserire nei piani culturali del "Pertini" questa azione tesa al recupero degli atti della magistratura isolana. "Abbiamo un patrimonio documentale importante- ha detto il legale- va catalogato e reso pubblico, per studi e ricerche di carattere legale ma anche storico. Ora i numerosi fascicoli di proprietà pubblica giacciono in scatoloni o scaffali in una vecchia palestra, una sede non idonea. Devono essere sistemati con opportuni criteri e catalogati e per questo andranno specifici finanziameti. Dal loro esame potranno venire alla luce vicende storiche significative. Ad esempio esistono i documenti sul processo farsa che subì Sandro Pertini nel 1933 nella nostra città, mentre era detenuto politico a Pianosa perché tenace antifascista". Il Circolo che porta il nome del Presidente della Repubblica ha quindi inserito il progetto nel proprio piano annuale e rivolgerà al sindaco Peria la proposta operativa, mettendo a disposizione i propri volontari. Il direttivo ha stabilito pure la realizzazione di 4 incontri culturali rivolti alla cittadinanza e alle scuole, il rilancio, d'intesa con l'assessore al sociale Cosetta Pellegrini, della creazione di un Comitato di solidarietà cittadino, per un'azione antiusura e lo studio del pianeta povertà. "Stiamo anche per presentare il "Quaderno n°1 del Pertini- dice Antonini, tesoriere del Circolo- una pubblicazione che raccoglie oltre un anno di impegni culturali. Lo distribuiremo alle scuole e agli enti ed è in dirittura d'arrivo il libro sui 231 elbani perseguitati dal fascismo, realizzato con il professor Tognarini". S.B. Quella parte di Giglio-Porto dove l'autoambulanza non riesce ad arrivare Mi chiamo Pasquino Ferraro, ho 76 anni e vivo a Giglio Porto, frazione dell’Isola del Giglio. Nel Gennaio di quest’anno sono stato vittima di una grave forma di enfisema polmonare per il quale, se sono qui ora a scrivere queste righe, lo devo al pronto intervento ed alla elevata competenza e professionalità del personale medico e paramedico dell’isola e del Servizio di Soccorso ed Elisoccorso PEGASO del 118 di Grosseto che mi ha prestato le prime e fondamentali cure durante il trasporto dalla mia abitazione sull’isola verso l’ospedale in continente. Ed è proprio su questo “trasporto” che desidero attirare l’attenzione. Io infatti abito in Via Mazzini, all’estremità di Via Thaon De Revel, che è la passeggiata a mare che dal centro del porto, conduce al Molo Verde. Ebbene, durante le fasi di soccorso, l’ambulanza che avrebbe dovuto trasportarmi alla piazzola di atterraggio dell’elicottero, di dimensioni standard uguali a quelle presenti sul continente, non ha potuto raggiungere la mia abitazione a causa della presenza di ostacoli in altezza ed in larghezza lungo la passeggiata che ne hanno impedito il suo libero passaggio, col risultato che sono stato trasferito dalla mia abitazione all’ambulanza, ferma in una zona più centrale del porto, per mezzo della lettiga della stessa, per un tratto di oltre 200 m, e per di più su una pavimentazione altamente sconnessa, nelle gravi condizioni di salute in cui mi trovavo. Un altro episodio simile al mio, accaduto giorni or sono, ha riproposto la problematica del raggiungimento dell’ambulanza fino alle parti estreme del Molo Verde dove, tra l’altro, sono presenti zone di balneazione e, quindi, soprattutto durante il periodo estivo, si possono presentare con maggiore probabilità incidenti e necessità di intervento e soccorso. Ritengo che due possano essere le soluzioni di più semplice ed immediata realizzazione per la risoluzione del problema. Una è ovviamente quella che l’isola venga dotata di un’ambulanza di dimensioni più contenute che la ASL in indirizzo potrà correttamente valutare e determinare. La seconda potrebbe essere quella di sostituire l’attuale parapetto della passeggiata costruito in muratura e blocchi di granito con un altro in tubolatura metallica, a similitudine di quello già esistente nella parte finale della passeggiata. Con questa seconda soluzione si recupererebbero quei 40-50 cm in larghezza che permetterebbero un facile e sicuro passaggio dell’attuale ambulanza, evitando anche gli ostacoli in altezza. Peraltro, la passeggiata così allargata permetterebbe il transito di altri mezzi di soccorso quali quelli dei VV.FF. o del Corpo Forestale dello Stato che, al momento, a causa delle restrizioni sopra descritte, non possono raggiungere l’estremità della stessa e prestare quindi soccorso in caso di emergenza alle abitazioni situate in quella zona del porto. Nel far presente che la problematica testè descritta è ben nota alle autorità comunali sin dalle passate legislazioni, confido che le SS.LL.Ill.me vogliano dare alla stessa la massima considerazione al fine di una sua rapida e definitiva soluzione, per il rispetto soprattutto della salute delle persone che vivono sull’isola o dei turisti che, numerosi, d’estate la frequentano. Pasquino Ferraro www.giglionews.it
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Pegaso al Giglio