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Controcopertina: Sulla vicenda del Parco la risposta di Alessi e ancora Rossi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 30 marzo 2007

Caro Sergio, ti confesso che ho letto con un certo disappunto la ‘spiegazione’ che hai dato, stamane su Elbareport, della discussione che vi è stata ieri nel neo direttivo del Parco Nazionale, in particolare quando mi tiri in ballo come ‘manovratore‘ di organigrammi. Una ‘cattiveria’ che da parte tua non credo sinceramente di meritarmi. Dal punto di vista del metodo, ti assicuro che non ho bisogno di fare ‘giochi di bussolotti’ per dire quello che penso: quando in sede istituzionale o politica si è discusso di Parco, prima di tutto ho cercato di parlare di contenuti (ne fa fede il protocollo di intesa sul ‘che fare‘ che abbiamo cominciato a discutere con il Presidente Tozzi ). Per le maggiori cariche istituzionali del PNAT, nelle occasione di confronto avute, ho espresso alla luce del sole le mie valutazioni ed in particolare le mie perplessità sui doppi incarichi (di Sindaco di un Comune e di Presidente o vice del PNAT insieme, tanto per essere chiari), così come altri hanno ritenuto –altrettanto legittimamente – che ciò non fosse un problema. Vorrei anche dirti che, né in sede istituzionale, né di partito , né - che io sappia- in altra sede, si è mai discusso di composizione della giunta esecutiva del Parco: su questo ho naturalmente anch’io un opinione e penso, come te, che sarebbe utile trovare un equilibrio tra rappresentanza territoriale e capacità operativa, ritenendo comunque che – per la mole di lavoro da fare - sarà fondamentale l’ impegno di tutti al di là di chi farà parte dell’ organo esecutivo. I componenti del Direttivo sono maggiorenni e vaccinati e sono convinto che ognuno di loro, dopo essersi informato con chi gli pare di cosa gli pare, farà ciò che in coscienza ritiene più giusto per il Parco su qualsiasi argomento all’ ordine del giorno, vicepresidente e giunta compresi. Devo smentirti anche sull’ affermazione che “ i rapporti di Mazzantini con il Presidente della Comunità Montana Alessi non siano esattamente idilliaci ” ,facendo poi risalire a questa affermazione, che non trova riscontro in nessuna dichiarazione e in nessun atto da parte dell’ Ente , un inesistente mio veto alla sua presenza nella giunta del PNAT . Per parte mia – che mi ritengo, corrisposto, amico di Umberto, quando ho affrontato questioni di taglio ambientale – da Agenda 21 a interventi sulla biodiversità, ho sempre dato, in accordo con la Giunta, il giusto peso all’ Associazione da lui rappresentata, cercando e ottenendo il suo coinvolgimento. Trovo poi un tantino fastidioso , consentimi la franchezza, ‘l’ avvertimento’ al sottoscritto a ‘non far irritare una sinistra sostanziale che si sta riorganizzando’ e in cui dovrei trovare collocazione . Nella sinistra che potrebbe nascere , come in qualsiasi forma associativa o forza politica, io credo che comunque e sempre, tra le cose più importati, dovrà esserci il rispetto delle persone . Cordialmente Danilo Alessi Caro Danilo Tu mi conosci molto bene e sai che non amo i minuetti né le sviolinate nel confronto politico, quindi soprattutto a beneficio dei lettori e perché capiscano l’interezza della questione, nel senso di quanto realmente valuti il tuo impegno, ti ricordo di aver sostenuto nel recente passato la tua candidatura a sindaco di Portoferraio: una candidatura che sarebbe passata come il coltello nel burro nel centrosinistra e che fu bruciata, a mio parere con gravi ripercussioni, in quello che allora era il nostro Partito. Ti ricordo di aver sostenuto che la tua candidatura alla guida della C.M. era la migliore che i DS potessero esprimere. Mi hai chiesto all’indomani della tua elezione in C.M. di fungere da tuo portavoce o addetto stampa, ho rifiutato per una mia scelta professionale ringraziandoti (e considerandomi onorato comunque per quella proposta). Anche io ti conosco molto bene visto che, coniuge esclusa penso, tu sia la persona con cui ho passato più tempo della mia vita negli ultimi 45 anni. Parlerò anzi scriverò caro Danilo con la lingua fuori dai denti, come al solito, niente di nuovo. Sono abituato a prendere sul serio quello che affermano solennemente le persone, anche ad ammettere valutazioni errate (tutti ne fanno) per cui se in luogo di una educata perifrasi dal vago significato tu avessi scritto chiaro chiaro che questa proposta della “giunta interinsulare” è quello che è, e cioè una gigantesca cazzata sotto il profilo intepretativo della 394 che la territorialità la rappresenta in altre istanze, e sotto il profilo pratico-amministrativo, perché metterla insieme sarebbe logisticamente un problema, forse mi avresti completamente convinto, ma così non è stato. - Questa tua sofficità sulla proposta Bessi se mi consenti è un fatto; - Lo scontro costante che ti ha contrapposto a Catalina Schezzini (e lei a te) negli ultimi due anni è un altro fatto, dire che vi siete fatti una guerra spietata è un eufemismo; - Che si sia profilato un promoveatur ut amoveatur di Milena Briano da Capoliveri, con la sua elezione alla Vicepresidenza del Parco è certo cosa alla quale ti sei interessato (vuoi per la eliminazione, come dici tu, dei doppi o tripli incarichi, vuoi perché è opportuno cessino sommovimenti in un comune che ti sostiene). E torniamo sulla proposta-Bessi: o Marida ha perorato la sua causa con tanta capacità che là per là ha coagulato una serie di coscienze verdinsulari, oppure la “cordata” era già fatta prima di entrare in seduta (scusami ma propendo per la seconda ipotesi); La domanda che sorge spontanea è: chi è il regista, chi poteva mettere insieme la cordata agendo contemporaneamente sui designati dal ministro (verde) e sulle distanti e disparate realtà territoriali? Chi aveva “entrature” e prestigio per farlo? Tu affermi di non essere stato. Bene, ne prendo atto, individueremo prima o poi questo Richelieu in sedicesimo. Comunque la vittima della cordata è per iniziare Catalina Schezzini, nonostante entri nel direttivo con un voto in più dei colleghi amministratori le viene preferita (nelle intenzioni di voto) Milena Briano. Immagino che la cosa in fondo non ti dispiaccia. Ma alle cordate ognuno partecipa con i suoi obiettivi, e la somma di obiettivi può innescare reazioni a catena. Con una proposta del genere (un membro di giunta per ciascuna isola) si scopre che Mazzantini non può entrare in giunta (per l’Elba c’è già l’anti-Schezzini, ops la Briano), non solo ma ci sarebbe già anche un’ambientalista (la Bessi ). A dirla così parrebbe enorme: come, si fa fuori l’ambientalista più rappresentativo dell’Arcipelago, uno dei pochi veri supporti tecnici su cui Tozzi può contare, un pezzo di storia del Parco? Non tutto il male viene per nuocere Danilo, se così fosse esulterebbe il gorillaio degli antiparco (impagabile espressione che dobbiamo a Tanelli), si calmerebbero anche le prurigini e la flogosi perianale causata in qualche orsacchiotto verdolino dall’affermarsi di Legambiente e nel prestigio riconosciuto di chi in prima persona la rappresenta. Orsacchiotti peraltro smemorati che non ricordano che gli ultimi due buoni risultati elettorali strappati dai Verdi all’Elba hanno coinciso con un supporto esterno di Legambiente ai loro candidati. Certo è probabile che qualcuno ora tenterà il recupero “ricaverà” un posto per Mazzantini, magari dicendo al gorgonide Naldi: “Ma dove vai senza ombrello?”, temo però che non basti e che Mazzantini non avrebbe alcun interesse ad entrare in una giunta sganasciata come quella che comunque si profilerebbe. Quanto alla tua amicizia con Umberto, in effetti, la mia espressione non è stata forse corretta i vostri rapporti personali sono (attualmente) buoni; avrei dovuto dire che la sua concezione della politica mi pare molto distante e talvolta antitetica rispetto alla tua, e conoscendovi entrambi come le mie tasche so quello che dico. Il fatto che presto (probabilmente) ci ritroveremo tutti e tre (così diversi) presenti (non so quanto attivamente) nella solita formazione politica è a mio parere effetto di uno degli insondabili misteri della sinistra italiana. Che in questa nuova formazione ci si debba rispettare come persone è abbastanza condivisibile, ovviamente tenendo conto che il cantarsele chiare sul muso è una delle più alte forme di rispetto, così come è profondamente irrispettoso nei confronti delle persone e della democrazia che si compiano manovrine tipo quella che mi pare di aver intravisto nel Direttivo del Parco. L’avvertimento resta, se non c’entri nulla non hai motivo di irritarti e lascia pure che si irriti chi ne ha la responsabilità.


Alessi al lavoro

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Elbareport schermo

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