A che livello è arrivata la penetrazione mafiosa all’Elba? A questa domanda diretta l’ex procuratore dell’antimafia Pierluigi Vigna ride, sta per tornare, dopo una pausa, nell’aula dell’Itcg Cerboni dove è stato invitato per tenere una lezione sulla legalità. Aggiunge solo alcune parole dalla sintassi abbreviata ma eloquentissima: all’Elba? Ce n’è, ce n’è!” Pier Luigi Vigna fa più volte riferimento ai fatti di mafia accaduti all’Elba. Davanti ai giornalisti fa capire di conoscere l’operazione Marata, dichiarando che spesso i luoghi che ospitano le carceri subiscono l’effetto trainante, per cui familiari e amici dei detenuti decidono di trasferirsi vicino a loro. “Occorre vigilare moltissimo, soprattutto nel campo degli appalti. Ci sono moltissime presenze di ditte edili che provengono dalla Sicilia, non dobbiamo generalizzare, ma controllare, anche attraverso gli uffici della prefettura, la regolarità delle imprese e dei lavori. L’usura opera su due fronti, è un’attività che serve per riciclare denaro sporco e per strozzare gli imprenditori per poi farsi cedere le attività, che però formalmente rimangono a nome dei proprietari. Per fare questo la mafia si avvale di ciò che gli studiosi chiamano “struttura di servizio” o “borghesia mafiosa”, cioè di commercialisti, bancari, avvocati e politici locali compiacenti, tutte persone imputabili di concorso esterno in associazione mafiosa”. Vigna, sempre riferendosi all’operazione Marata dichiara che gli strumenti più efficaci sono stati il sequestro dei numerosi beni di proprietà dei Marandino. Poi riprende la lezione concedendosi alle domande dei ragazzi. Sull’Elba però sembra glissare un po’ troppo, anche una domanda precisa di un ragazzo non viene soddisfatta. Una curiosità bruciante viene su dallo stomaco: “Dottore, lei ha un po’ dribblato le domande elbane, non è che forse non è abbastanza informato?” Ride di nuovo e ribadisce: “no, no, sono molto informato, ho già detto che spero che ci siano altre operazioni del genere”. Quindi si tratta di una speranza piuttosto concreta? “Si”, risponde senza esitazioni.
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