Il Governo Prodi è stato battuto al Senato, la mozione sulla politica estera presentata dal centrosinistra ha raccolto 158 dei 160 voti necessari ad avere la maggioranza. Ciò si è determinato perchè alcune defezioni nel centrosinistra: non hanno deliberatamente votato un senatore dei Verdi (Rossi), ed uno del PRC (Turigliatto) e perchè tra i senatori a vita che anche la CDL dava per scontato si sarebbero schierati a favore due (Andreotti e Pininfarina) si sono astenuti ed uno (Scalfaro) non era presente. Per il regolamento del Senato le astensioni (24) non determinano abbassamento del quorum, e di conseguenza si sommano ai voti contrari che sono stati 136. Si apre una fase di grande incertezza anche perché il Ministro degli Esteri (e Vice-Premier D'Alema) aveva dichiarato che se il governo fosse risultato battuto su un tema tanto importante "non ci sarebbe stato più governo" Teoricamente il governo non è stato sfiduciato (ed alcuni nel centrosinistra come Diliberto del PdCI chiedono che Prodi si ripresenti in Senato ponendo, questa volta il voto di fiducia) ma è indubbio che la sconfitta politica potrebbe anche determinare Prodi a rassegnare le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica dal quale si recherà presumibilmente nelle prossime ore. C'è chi è entusiasta di quanto accaduto, ancor prima di Forza Italia A.N e Lega che chiedono le dimissioni del governo, l'ex segretario dell'UDC Follini che si è astenuto dichiarando: "Ora bisogna lavorare per il nuovo centrosinistra" e probabilmente anche l'UDC che non nasconde i propositi di realizzare nel futuro un "grande centro". Per un caso della sorte è comunque chiaro che al centrodestra è stata servita una inaspettata vittoria proprio da quei senatori a vita che in precedenza aveva contestato (ed anche pesantemente sbeffeggiato).
massimo dalema