Da venerdì 9 a domenica 11 febbraio, per il quarto anno consecutivo, si è svolto il raduno di Soft Air organizzato dalle Api di Mare, denominato “Operazione Pietra Murata In Omnia Paratus”, alla quale hanno partecipato 12 squadre composte da 4 atleti. La manifestazione, quest’anno, al contrario degli anni precedenti, prevedeva 40 ore di gioco, in cui nella prima fase, i team dovevano cercare delle informazioni nel paese di Marina di Campo. Una volta infiltrati nel territorio dell’operazione, i team dovevano percorrere diversi chilometri (saranno circa 30 infatti, i chilometri percorsi da ogni squadra a fino raduno) acquisendo molte altre informazioni, che gli avrebbero permesso di partecipare alla vera e propria fase di gioco di Soft Air, in località Le Solane. A contrastare il loro lavoro, hanno trovato ovviamente le Api di Mare, supportate da altri club, fra cui la Legione Valdarno di Montevarchi, i Firefox di Parma, i Predatori di Modena,i Seal Team di Milano e il Commando Csen di Bologna. Alla conclusione, i club erano meravigliati dai paesaggi e panorami mozzafiato che ha offerto loro la nostra splendida isola e il Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano, tanto che molti di loro, hanno giurato di voler tornare in estate a godersi tutto ciò che hanno potuto solo ammirare in un intero weekend di febbraio. Un’organizzazione impeccabile, quindi, quella delle Api di Mare, che già a Piombino ha accolto le squadre, trasportandole fino a La Pila, nella sala messa a disposizione dall’Aviotel, hotel situato all’aeroporto di Marina di Campo, dove i partecipanti hanno usufruito di un appartamento per team, per potersi preparare alla gara. Inoltre il ristorante da Gianni, resosi disponibile con turni personalizzati all’evento gia dal venerdi, ha preparato un pranzo impeccabile per circa 100 persone. Per la cronaca, hanno vinto i Sardinia Island di Cagliari con Giomaria Cuccu, Luciano Chiavarini, Andrea Puddu e Stefano De Montis, seguiti dagli Sturmtruppen di Trento con Fabio Dalpalù, Cristiano Pontin, Tiziano Borgo e Massimo Cuel e dai Legionari Malatestiani di Rimini con Marco Baiocchi, Christian Censi, Marco Rastelli e Davide Cellini. Infine non ci resta che ringraziare prima di tutto Daniele Zuccotti e Emanuele Mazzei per la loro preziosa collaborazione, la ditta Elbabycar Taglione Srl e Madrugada per i servizi di trasporto, Tamma Gioielli, la Società Cooperativa Corridoni e la ditta Ga-Ti di Venturina per i premi da loro realizzati, il direttore della rivista “Soft Air Adventures” Martino Ghermandi e Luca “Skywalker” ovvero l’operatore di Sky, per aver voluto essere con noi, il Corpo Forestale dello Stato, il commissariato di PS, il locale Comando dei Carabinieri, la Comunità Montana, il PNAT, l’Aviotel, il Golden River e il Bar FRAPPY di Marina di Campo, per la cortesia e disponibilità dimostrate, segno che la nostra attività di anno in anno riscuote sempre più consensi da parte della popolazione elbana, incuriosita da questo nostro “strano” sport e da parte delle istituzioni. Tutto ciò forse grazie anche al fatto che numerosi nostri soci collaborano anche con la protezione civile per la lotta agli incendi boschivi e nel soccorso e nella ricerca di persone disperse. Segno tangibile di come la nostra attività sia un valore aggiunto e non certo un “problema” per la nostra amata isola. Il Consiglio Direttivo Cari signori del Soft-air Rispetto la vostra passione che non condivido, e sono obbligato al rispetto della vostra attività, come tutte quelle ad oggi consentite dalle leggi della Repubblica Italiana; non di meno come cittadino mi corre l'obbligo di commentare la parte finale del vostro comunicato, laddove rivendicate una sorta di "valenza sociale" dei vostri giochi di guerra, citando pure tutta una serie di istituzioni che sarebbero state della partita come sponsor o facilitatori. Non nascondo una certa curiosità di sapere ad esempio chi a nome del Parco ha presenziato all'iniziativa e/o ha (eventualmente) rilasciato permessi, così come sono curioso di sapere cosa ne pensa il Presidente del Parco (glielo chiederò rispettosamente) dei giochi di guerra condotti all'interno o all'esterno dell'area protetta, comunque in ambiente silvestre e comportanti tra l'altro scambio di scariche di plastici pallini di cui non credo provvediate al recupero. La scorciatoia, quella che credo prendano la maggioranza delle persone potrebbe essere quella di liquidare il tutto come la voglia di giocare alla guerra di bambini decisamente troppo cresciuti e di raccomandarvi di non fare troppo danno come si fa cui frugoli. Ma poiché ritengo, consentitemelo, che le vostre attività siano l'opposto di quello che andate affermando, cioé un valore culturale sottratto, lasciatemi sviluppare qualche breve riflessione. Vorrei partire da una cosa che si chiama Costituzione della Repubblica Italiana un libretto che dedica uno dei suoi primi articoli al "ripudio" (si badi bene "ripudio" è molto più forte e solenne di "rifiuto") della guerra. Va da sè che gli educatori (ruolo deputato agli adulti, tutti lo siamo) dovrebbero tra i valori fondamentali da trasmettere ai giovani tenere quello della pace in massimo conto. Educare alla pace e non alla guerra come si faceva nel tragico precedente regime è quindi compito di ogni buon italiano. Secondo voi vedere degli adulti che si mascherano (lasciatemelo dire pure comicamente) da Rambo di periferia, da ammazzasette di cantonata, è educativo alla pace per i cittadini di domani? E' vero che i nostri bambini sopportano già una programmazione televisiva di merda (comprata a tonnellaggio oltreoceano) che li fa assistere a più di diecimila omicidi (finti) e decine di migliaia di episodi di prepotenza e di gratuitamente violenza prima di arrivare all'adolescenza. Ma è vero pure che il vostro è un esempio negativo più pericoloso perchè le vostre immagini guerresche le vostre simulazioni di morte, ferimenti, catture e prigionia, simulazioni comunque di violenze contro l'uomo, non le rimanda uno schermo freddo, non provengono da una finestra sempre chiudibile e la cui irrealtà è più facilmente individuabile, voi che siete persone in carne ed ossa e giocate ad essere il più possibile simili a chi spara e ammazza sul serio rischiate di impressionare di più, di diseducare di più. Perdonatemi ma è esilarante l'argomentazione (strumentale a mio parere per l'ottenimento di crediti "sociali" e permessi) secondo la quale i vostri giochi vi farebbero acquisire una conoscenza del territorio "riciclabile" in protezione civile. Anche facendo funghi, andando in mountain bike o semplicemente passeggiando senza tuta mimetica e senza autonominarsi come "legionari" ed usare frasi latine (che puzzicchiano di littorio) senza portare a spasso similmitraglie, si impara a conoscere i boschi e si fa moto e fiato. Fatevelo dire bonariamente da un nonno che se (Dio ne guardi) dovesse incrociarvi, o fieri querrieri di plastica mentre passeggia con i suoi nipotini nel bel mezzo di una delle più eroiche azioni, sarebbe costretto a rispondere alle curiosità infantili: "No non sono soldati veri .. giocano ... sì giocano anche se so' grandiglioni ... che vi devo di'"
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