Sul blog di Camminando sono stati pubblicati alcuni interventi sulla mancata copertura di un episodio di cronaca da parte dei colleghi di un’altra testata. Non entro nel merito della specifica questione se non per dire che la presenza o meno di una notizia su un giornale, specie in un’isola come la nostra che ha la fortuna di disporre di svariati mezzi di informazione di diverso orientamento, è cosa da lasciare alla discrezione di chi dirige i diversi giornali, così come ai direttori (che rispondono ai loro lettori) compete la valutazione della rilevanza di un fatto. Personalmente, in un mondo in cui le notizie circolano sempre più rapidamente, la filosofia di “dare il buco” (in gergo: avere notizie che gli altri non hanno) mi pare un po’ vecchia e ragnatelosa. Dipendesse solo da me si creerebbe un “mercato comune” delle notizie, lasciando la valutazione delle capacità professionali dei diversi operatori dell’informazione al come differentemente sanno porgerle, commentarle, approfondirle. Ciò premesso credo opportuno dire qualcosa su quanto va affermando su Camminando un non meglio identificabile “Francesco B.” estensore del post 17006 nel quale si chiede al Sig. Rispoli: “Sarà mai possibile che fra tutti gli abitanti dell'Elba lei sia l'unico a non conoscere le robuste complicità e connivenze di cui gode certa stampa elbana” Orbene, tenuto conto che con quei due termini, certe volte fusi in “certastampa”, da qualche anno all’Elba ci si riferisce (con intento un po’ dispregiativo) sostanzialmente al Tirreno e ad Elbareport credo sia opportuno rendere edotto (vocabolario Garzanti alla mano) il nostro critico del valore semantico di un paio di espressioni che si è permesso impudentemente di usare: Connivente: colui che tacitamente acconsente ad un’azione disonesta Complice: colui che partecipa con altri ad un reato o ad un azione riprovevole o ne favorisce l’attuazione. Secondo quanto scrive costui quindi noi di “certastampa” (poiché godiamo di complicità e connivenze) non saremmo solo autori di azioni disoneste ma perfino di reati. Non mi risulta che qualcuno di Elbareport o del Tirreno abbia subito gravi condanne né che alcuno abbia carichi penali pendent, perciò il signore è caldamente invitato a dirci (magari firmandosi per esteso) quali sarebbero state le azioni disoneste e delittuose, oppure tacersi. E poi quello che il nostro censore afferma è gravissimo per un altro aspetto, poiché nel caso di specie si trattava di notizie di carattere giudiziario. Chi sarebbero allora i nostri complici e i conniventi (robusti) Magistrati? Carabinieri? Finanzieri? Poliziotti? Faccia anche i loro di nomi, già che c’è. C’è venuta poi in mente una di quelle belle espressioni coniate da i nostri vecchi, che già avevano scorto la propensione dei picchiatelli a compiere lunghe passeggiate senza meta; suona così: “Tonto a giro” che nel nostro caso potremmo attualizzare pensando al “Francesco B” in “Tonto a giro per il Web” visto che manco si è accorto che le informazioni (misteriosamente pervenuteci attraverso connivenze e complicità ) erano il risultato di una (pubblica) udienza giudiziaria..
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