Primo abbattimento di un abuso edilizio all'Elba nel luogo e nel Comune più simbolico Verrà finalmente abbattuto l'ecomostro sulle dune di Lacona, l'ultima area dunale dell'intero Arcipelago Toscano, dentro il Parco Nazionale, e al centro di un ambiente unico, ricco di endemismi vegetali e di presenze animali preziose e ormai rare, dove nidificano le albanelle e crescono i gigli di mare. A farlo sarà, su sollecitazione ed in accordo con il Parco Nazionale, uno dei comuni con la più alta percentuale di abusi edilizi pro-capite: Capoliveri, che si è finora più distinto per le richieste record di sanatoria in ognuno dei tre condoni italici e per le ordinanze di demolizione mai ottemperate che per atti concreti di difesa del paesaggio. Si è parlato di "effetto Tozzi", il nuovo presidente del Parco e conduttore della trasmissione "Gaia il Pianeta che vive", e probabilmente il nuovo stile ambientalista ha contato molto ed ha permesso al Sindaco di Capoliveri di compiere un atto che nessuno aveva avuto il coraggio di fare da 10 anni a questa parte, la disponibilità dei proprietari ad accettare la demolizione speriamo porti ad una rapidissima soluzione del problema. Per Legambiente, il Wwf e gli altri ambientalisti che hanno denunciato l'abuso di Lacona e hanno chiesto che fosse dichiarato illegittimo ed hanno avuto ragione nelle aule di giustizia sarà una grande soddisfazione veder finalmente abbattuto questo piccolo ecomostro piantato in mezzo alle ginestre spinose ed ai cisti. «Speriamo - dice umberto Mazzantini, responsabile di Legambiente per le Isole Minori - che sia il primo atto di un recupero e valorizzazione delle magnifiche dune di Lacona, ma anche l'avvio di una serie di demolizioni di abusi riconosciuti dai tribunali della Repubblica e per i quali esistono precise intimazioni di demolizione che non sono mai state ottemperate. Al Parco Nazionale, al ministero dell'ambiente ed alla regione Toscana chiediamo un pronto restauro dell'area interessata dall'abbattimento ed un progetto di difesa delle dune, anche con l'acquisizione delle aree attualmente in vendita esercitando il diritto di prelazione». Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano Finalmente a Lacona la prima demolizione da parte del PNAT. Con l’accordo fra il presidente del PNAT Mario Tozzi ed il Sindaco di Capoliveri Paolo Ballerini per la demolizione dello storico ecomostro di Lacona, quella fatiscente piattaforma in cemento armato che in anni ormai lontani doveva diventare una avveniristica struttura turistica, posta a ridosso della spiaggia di Lacona e quindi nel mezzo delle dune del Parco nazionale, va a terminare un impegno che ha visto impegnate quasi due generazioni di ambientalisti. La storica sigla di Elbaviva, quella di Italia Nostra, allora guidata dal compianto professor Alfonso Preziosi, il successivo costante impegno del WWF, in un susseguirsi di esposti, ricorsi al TAR, appelli al Consiglio di Stato, ordinanze di demolizione mai fatte rispettare. “Occorre una definizione di politiche di controllo sugli strumenti urbanistici dei Comuni per una pianificazione omogenea del territorio” -aveva scritto il WWF della Toscana nel settembre scorso facendo gli auguri di buon lavoro a Mario Tozzi, appena nominato presidente del PNAT- “unitamente al potenziamento degli strumenti atti a reprimere la piaga dell’abusivismo edilizio -aveva aggiunto poi il WWF- e come segnale forte in tale senso chiediamo la demolizione dell’eco-mostro di cemento sulle dune di Lacona, Parco nazionale”. La imminente demolizione di quel rudere arrugginito deve pertanto essere salutata da tutti, con vivo compiacimento, come il rigetto di una superata concezione dello sviluppo e -sperabilmente- come l’inizio di un nuovo modo di programmare gli interventi sul territorio dell’Elba e delle altre isole, caratterizzato finalmente da una visione comprensoriale, da una maggiore attenzione al dove si propone di costruire e sopratutto da un maggiore riguardo a quello che si andrebbe a distruggere. WWF SEZIONE ARCIPELAGO TOSCANO
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