Torna indietro

Ennesimo capitolo della querelle-Martinenghi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 30 gennaio 2007

Egregi Direttore Sergio Rossi, Responsabile DS Mario Giannullo e “tirofisso” (La inviterei di cuore a cambiare pseudonimo per imbiattarsi: appresso capirà ). I contenuti delle Vostre lusinghiere attenzioni nei miei confronti su Elbareport – contemporaneamente 3 contro 1 come nella migliore tradizione – mi ha ispirato una nuova serie comica da produrre per i mercati internazionali del Ruanda-Burundi, della Kamtchiatka, del Kirghigistan e del Belucistan: “I 3 Moschettieri Baiardi”. Lì le vostre gesta al servizio del Re sinistro sarebbero un successo, tenuto conto che la serie de “I Fantastici 3 Supermen” in trent’anni è già stata venduta di Italia e nei Paesi Europei, in USA, nei Paesi Arabi, in Iran, in Cina, nei Paesi sudamericani di lingua Spagnola e nei Paesi Africani francofoni. E mi costringe a rispondere a tutti e tre assieme: il Responsabile DS Giannullo non me ne voglia se lo includo nel “A Sciambere” – non si preoccupi Direttore per il copyright che rimane Suo – e se l’accompagno al “ribelle” D’Artagnan – Rossi. Che ha osato scrivere che il Suo Re sinistro “ha tradito lo spirito della legge del Parco….e politicamente ha fatto una puttanata micidiale ad escludere l’opposizione dal direttivo”. Ne mancava uno per chiudere il terzetto de "I 3 Moschettieri Baiardi": è toccato a Giannoni. Spero peraltro con questa di finirla perché avrei anche da lavorare. 1) Riguardo il direttivo dell’Ente Parco è ormai noto che chi deve confrontarsi con la realtà e non baloccarsi con le parole come i 3 Moschettieri Baiardi – il Presidente Tozzi - ha già contattato i tre sindaci CDL per cercare di sanare il grave vulnus inferto con la “micidiale puttanata” secondo la felice “stoccata” di D’Artagnan-Rossi. Chiedete a lui ciò che a Voi sfugge. Se poi occorresse, resto della convinzione che un giureconsulto potrebbe servire a schiarire le idee sul concetto di legittimità. 2) Riguardo lo stop del DS Alessi ai tralicci ENEL ho semplicemente riferito che Alessi ha dato le proprie dichiarazioni alla stampa sentiti gli orientamenti non-oil dell’Ente Parco emersi dal convegno alla De Laugier. So bene che delibere al riguardo non possono ancora essere state prese, per questo è adesso che va nominato un rappresentante dell’opposizione nel direttivo, non dopo, a delibere effettuate, quando “i buoi saranno fuggiti dalla stalla” e sarà tardi . Non sono entrato e non entro nel merito della decisione riguardo i tralicci ENEL che io pure detesto: è il metodo che non va bene. Date retta a D’Artagnan-Rossi. 3) I 3 Supermen alle Olimpiadi che tanto è garbato a “tirofisso” a tutti gli effetti è un film“apocrifo”: non è nostro e non è compreso nella famosa serie. Anche chi ha scritto il commento su “mondoculto” lo sa e lo fa intendere. E’ il frutto di una joint-venture sbagliata con partners turchi interrotta dopo solo dieci giorni di “girato”. Questi poi hanno fatto un loro film utilizzando alcune scene e lo hanno proiettato in Turchia abusando del nostro nome (lì famoso dopo il successo de “I 3 Supermen contro il Padrino”) e del copyright: valli a punire laggiù. I “3 Moschettieri Baiardi” rammentino il detto: “a non far nulla non si sbaglia mai”, anche se per comprenderlo sarebbe meglio aver lavorato in proprio qualche volta. Per consolarli poteri mandargli in visione: “L’amore a vent’anni” di Truffaut, “La Calda Pelle” con Claudia Mori, “Re per un Giorno” con Manfredi, “Maciste contro Ercole nella valle dei guai” con Vianello e Mondaini, Ciccio e Franco, Carotenuto; i film degli esordi di mio padre negli anni ’60. 4) Il libro di memorie sulla giovinezza da bagnini-attori elbani in giro per il mondo non è stato scritto per ragioni diverse da quelle intese dal nostro “tirofisso”, che se se ne tirasse di meno fisse - senza offesa - certo comprenderebbe meglio. 5) La visibilità politica, caro D’Artagnan-Rossi, l’hanno acquisita ambo le parti ma con opposti – ahivoi – risultati. Provate a chiedere alla gente comune chi pensa spari “cazzate”, come da Lei scritto: se chi propone l’eolico e fa intervenire il presidente del WWF Fulco Pratesi per “le assurde torri eoliche alte 30 metri nel cuore dell’Elba” proposte da Campo (che voleva un posto nel Direttivo del Parco!) o chi ha proposto il fotovoltaico sui tetti che potrebbe trasformare gli elbani in imprenditori dell’energia grazie al dlgs 192/2005 – detto anche Decreto Scajola – che ha istituito il “conto energia” per rivendere il surplus di energia prodotta ad un prezzo triplo del costo di acquisto in bolletta! Se chi vuole escludere l’opposizione dal direttivo del Parco o chi chiede almeno un consigliere CDL che vigili come giusto nell’interesse dell’Elba. Cari 3 Moschettieri Baiardi, dovreste comprendere che oggi non esistono più politiche di destra o di sinistra ma solo buone o cattive politiche. La gente questo lo comprende bene a dispetto dei “polveroni” che sollevate. E giudica. Ma visto che l’ha buttata maliziosamente sulla “visibilità”che furbescamente avrei acquisito grazie a Voi, egregio D’Artagnan-Rossi, vada sui siti del POLITECNICO DI MILANO ( polimi.it/press_room/comunicatistampa/file/infopoverty.doc) oppure di INFOPOVERTY ( infopoverty.net/2002/agenda%202003.htm). Lì potrà scoprire come ho acquisito visibilità – quella che mi interessa - con invenzioni hi-tech per combattere il digital divide nel mondo, che mi hanno valso interviste su Panorama (6/5/2004 – tecnologia nel terzo mondo: internet anche per loro), Il Sole24Ore ( 11/07/2003 – tecnologia su misura per ridurre il fossato: nel terzo mondo un’opportunità per chi produce apparati che funzionano in ambienti critici) Espansione (9/2003 pag. 111 - compact kit universale di Wisat: alimentato a energia solare contiene tutto l’hardware ed il software per collegare via satellite una comunità al resto del mondo). O speravate di cavarvela con I 3 Supermen dei miei vent’anni? Ormai dubito che mi inviterà mai per quei topini di quello buono ma non dispero e Le confermo, egregio Direttore, la mia disponibilità, cordiali saluti, Stefano Martinenghi Caro Martinenghi Credo che questa polemica si sia trascinata pure troppo a lungo e francamente spero che abbia presto a cessare, nell'interesse della integrità degli apparati riproduttivi dei 3000 cittadini circa che ogni giorno aprono questo giornale dove si ruzza pure, ma che fondamentalmente è un contenitore serio e che ospita dando spazio e dignità le idee di tutti. Rispondo per quanto mi compete, cominciando a sfrondare gli argomenti su cui personalmente non ho scritto una riga: a partire dai suoi fasti cinematografici di cui nulla so e di cui nulla saprò continuando credo a vivere. Io non l'ho "buttata maliziosamente sulla visibilità", sono proprio convinto, essendo stato un po' protagonista e un po' cronista della vita di quest'Isola negli ultimi quarant'anni, ed avendola vista sorgere come astro politico molto di recente, che lei abbia solo da guadagnare in visibilità in un confronto che la opponga a tutti quelli con cui ha incrociato la lama, Giannullo (che non è affatto il mio Re ma è uno che sa di solito di quello che parla), con Alessi che è probabilmente il politico più conosciuto all'Elba, con Mazzantini (che mi creda l'ha "fatto novo") con Tiro Fisso (che so chi è - altrimenti non pubblicherei - e che calca almeno da un paio d'anni queste pagine), e perfino (si figuri) con uno come il direttore di questa testata, che certamente non è citato in internet per la diffusione planetaria delle sue opere artistiche, né per genialità hi-tech che risolveranno i problemi del terzo mondo, ma che in questa picciola landa gode di una certa sinistra (in ogni senso) fama. Mi perdoni la brutalità ma tra tutti i citati lei è quello il cui nome, proposto in un test di conoscenza alla gente elbana, avrebbe più probabilità di vedere una crocetta accanto alla risposta "so 'na sega chi è" (si figuri che prima di questa storia,forse per la mia scarsa cinefilia io mi ricordavo di lei come "quello che lavorava con Massimo Zottola per Elbacard" e nulla più). Lei accusa gli altri di far polverone, ma guardi che fino a questo punto il polverone lo ha fatto proprio lei, spostando il discorso, accusando gli altri di intenzioni che non hanno, ignorando le leggi su cui ha bellamente pontificato, ignorando la storia del Parco ed ignorando perfino gli atti e le posizioni espresse dalla forza politica che è stato incaricato di rappresentare. Per dirla francamente dietro la sua sicumera espressa per punti ci sono tanti parti della sua fantasia, tante di quelle affermazioni gratuite, tante di quelle inesattezze, tanto di quel non sapere che per risponderle in maniera compiuta e per renderla edotta di quello che non sa, bisognerebbe ogni volta scrivere un tomo, ma, ci consenta, uno nella vita può avere pure altre cose da fare, rispetto al dedicarsi all'assistentato dei politici un po' "parvenu" bisognosi di corsi intensivi di recupero e decisamente più baiardi di coloro che accusano di "baiardaggine". Per il topino continuano a non esserci problemi, anche senza essere in tre contro uno, comunque non sono io quello che rischia di farsi del male.


microeolico

microeolico