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Controcopertina: Il volo del gabbiano a Capo Bianco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 10 ottobre 2006

Capo Bianco Salve sono il gabbiano Sero ho deciso di andare a dare una occhiata a Capo Bianco. Ho spiccato il volo dalle Ghiaie di Portoferrajo dove quella “ pirletta “ di Apollonio Rodio dice che sono sbarcati gli Argonauti i quali con il loro zozzo sporcarono le ghiaie. Ha preso una bufala. Dopo vi dirò perché. Una bella macchia mediterranea verde, non priva da belle piante esotiche: agavi, fichi d’india, pane degli ottentotti copre il Capo. C’ è anche una palma nana che portò Dragut. Dalla macchia spuntano il tetto dello stabile dove alloggiavano i cannonieri. A proposito qualcuno scriva al Demanio per dirgli che le sue lastre di “ardesia artificiale”( ma chi lo ha inventato questo nome ) che ricoprono il tetto sono di eternit. Si eternit quello con l’amianto. Abbiamo poi le postazioni delle batterie con i loro magazzini interrati, e annessi a vista su Capo Bianco, e poi due ruderi di stabili, e tanti muri. Ha proposito, ma il demanio li ha fatti bene i conti dei metri quadri disponibili e del valore di Capo Bianco?. Parlo di soldi, poiché sono consapevole che natura e cultura non sanno neanche dove stanno di casa. Poi sono andato sulla spiaggia, e vi faccio anche vedere in posto la roccia con le macchie nere. Poiché le macchie nere sono anche nella roccia in posto, quella pirla di Apollonio non ci venga a raccontare che le macchie nere delle ghiaie sono lo zozzo di Giasone e compagni. Nella spiaggia di capo Bianco ho trovato un sacco di compagni. Abbiamo fatto un voletto e si siamo fermati in mare vicino alla costa per vedere quello che succede. Certo ora siamo in diversi, e diventeremo sempre di più. Sarà dura per i furbetti.