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De Michieli Vitturi: perché all'Elba non c'è il metano?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 05 dicembre 2006

Da qualche tempo, ossia da quando nelle città il traffico è diventato insostenibile, con effetti deleteri non solo in termini di inquinamento ma in generale di ridotta qualità della vita, si è cominciato a pensare che quella che oggi viene chiamata mobilità (con un termine più ampio rispetto a traffico, volendo appunto affermare una visione globale della questione) necessiti di essere studiata in modo scientifico e governata in modo manageriale. Questa breve premessa a spiegare come due soggetti quali l'Istituto sull'inquinamento atmosferico del CNR e l'Associazione dei Mobility Manager (che raggruppa appunto quelle figure che si occupano in modo manageriale della mobilità nelle Città) firmino oggi il secondo studio (il primo era del 2003) sui benefici dell'impiego di gas naturale e di GPL rispetto all'inquinamento urbano. Lo studio evidenzia come questi carburanti, privi di immissioni tossiche, contribuiscano, in alternativa a Benzina e Gasolio, ad abbattere le percentuali di polveri sottili, responsabili ogni anno, assieme ad ozono e biossido di azoto, di moltissimi decessi. "Molti anni di esperienza delle Amministrazioni centrali e periferiche", spiega Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Cnr (Iia), "hanno dimostrato che una drastica riduzione dell'inquinamento non può essere conseguenza di un unico provvedimento, ma di una serie di iniziative a tutti i livelli quali mobilità, miglioramento dei carburanti, analisi dell'evoluzione spazio temporale del fenomeno, analisi del rischio e così via" (fonte: www.cnr.it). La domanda dunque, in una realtà come quella di un'Isola che è sede di un Parco Nazionale, in cui tra l'altro fino a ieri il carburante costava molto più che sul continente (oggi più o meno i prezzi sono allineati) sorge spontanea (come diceva il buon Lubrano nella celebre trasmissione televisiva ereditata dal buon Vianello): come mai qui il GPL non c'è? Ci saranno sicuramente delle buone ragioni, di ordine commerciale e forse non solo (credo anche legate ai trasporti marittimi); ma sorge allora, di nuovo spontanea, la seconda domanda: come mai, se qualche difficoltà pur esiste, non si è fatto niente, in particolar modo da parte delle Amministrazioni comunali ma soprattutto del Parco Nazionale, per superarla? Oggi si legge che il neo Presidente dott. Tozzi, peraltro ricercatore proprio del CNR, lancia la sua crociata contro l'inquinamento sventolando le bandiere delle fonti alternative e della raccolta differenziata dei rifiuti; obiettivi che non vanno solo apprezzati, ma assolutamente sostenuti con sforzi concreti da parte di tutti. Però non sarebbe male se volesse porsi anche l'obiettivo, più limitato ma senz'altro di più rapida realizzazione, del GPL all'Elba. In questo caso il sostenerlo non sarebbe solo più facile, ma anche più conveniente, visti da una parte il prezzo attuale dei carburanti tradizionali e dall'altra i prossimi aumenti sul bollo per le auto non in linea con i più recenti standard europei. Infatti quelle alimentate a GPL sembra che non subiranno aumenti, se non eventualmente per le potenze superiore ai 100 cavalli. Sarebbe questo un altro passetto, tra le altre cose, per non essere, noi isolani, cittadini di serie B: ricordo infatti anni fa, a ruota dei contributi per la rottamazione delle auto non catalizzate, un finanziamento per l'installazione degli impianti GPL sulle auto, del quale ovviamente sull'Elba nessuno ha beneficiato (o almeno credo, vista appunto l'impossibilità dei rifornimenti).


metanodotto

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