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Nasce il polo della nautica, la parola passa all'amministrazione

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 24 novembre 2006

E’ nato il polo della nautica elbana, la filiera che cuce insieme la piccola azienda con il mega yacht. Il protocollo d’intesa firmato giovedì tra la dirigenza del cantiere Esaom e il Cna, la confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola impresa, mette insieme l’azienda leader della cantieristica elbana e le piccole ditte, che possono ricevere in appalto importanti lavorazioni. “Invece di andare a cercare servizi fuori dall’Elba – ha spiegato Monti vicepresidente dell’Esaom – potremo affidare alle ditte elbane importanti lavorazioni per cui il nostro cantiere non dispone di manodopera e professionalità. In questo modo – pensa Monti – potremmo abbassare i costi, in quanto le ditte non dovranno affrontare le spese aggiuntive per il trasporto”. Il livello qualitativo rimarrà lo stesso, in questo modo i promotori intendono agevolare la crescita professionale comune ed offrire servizi più completi alla clientela. Per ora sono dieci le ditte, iscritte al Cna, che hanno aderito al protocollo, si tratta di officine meccaniche, allestitori, verniciatori, tappezzieri. Gianluca Sanna, segretario della associazione, spiega che si tratta di un accordo-cornice nel quale potranno entrare via via altre aziende. Fondamentale per il cantiere Esaom è la possibilità di realizzare un nuovo porto turistico di 800 posti barca. Per questo ci sono molte aspettative nei confronti dell’amministrazione di Portoferraio, che a breve dovrà varare i suoi strumenti urbanistici. “Per noi si tratta di sopravvivenza – ha dichiarato Monti – dobbiamo necessariamente uscire da questo periodo di crisi”. Questo protocollo d’intesa, che sarà presentato al sindaco Roberto Peria la prossima settimana, potrebbe anche apparire, ai malpensanti, una testa d’ariete per sfondare le possibili resistenze dell’amministrazione ad approvare il piano portuale di Esaom. Come si fa a sputare sopra un progetto che promette di far decollare un intero settore e di distribuire in maniera più equa la ricchezza prodotta? I dirigenti Esaom puntano anche sulla riqualificazione a terra della zona del cantiere, quel gran brutto vedere che si spalma lungo tutto il viale Teseo Tesei, ma i dubbi restano. “Quali altre possibilità di recupero ha questa zona?” si chiedono i dirigenti, “quale altra vocazione può avere una città-porto?”, si chiede Gianluca Sanna. L’unione fa la forza, e quest’alleanza ha comunque la forza di contrattare le scelte non solo economiche, bensì politiche della Portoferraio futura. Il determinismo geografico (cioè la teoria che affida ad un territorio la sua vocazione in base alle caratteristiche fisiche) è però una dottrina dell’Ottocento. Scegliere di diventare come Palma di Maiorca o Saint Tropez fa un certo effetto ma, appunto, scegliere è ancora determinante.


varo yacht cantieri Esaom

varo yacht cantieri Esaom