Ancora sulla vicenda della settantacinquenne elbana deceduta in ospedale si segnala una nota dell'Ufficio Stampa della ASL che fa seguito a quello della Direzione Ospedaliera di giovedì ma puntualizzando altri aspetti ed usando un tono decisamente più secco: "In merito agli articoli di cronaca relativi alla morte nell’Ospedale di Portoferraio della signora Signorini - recita il comunicato - questa Azienda è a precisare che: -la morte della signora è avvenuta prima dell’intervento chirurgico di tipo ambulatoriale. - l’antibiotico somministrato è lo stesso che la signora aveva assunto tre mesi fa per un analogo intervento di cataratta. - l’atto della Procura è da considerarsi come un atto dovuto. A margine di queste precisazioni questa Azienda ritiene che, prima di dare per acquisito un errore medico, sarebbe opportuno per tutti conoscere effettivamente le dinamiche degli avvenimenti:gli arresti cardiaci sono eventi improvvisi e drammatici ad altissimo rischio che mettono in difficoltà qualsiasi struttura sanitaria e che non comportano automaticamente la responsabilità degli operatori sanitari che si prodigano quotidianamente nella cura e nella assistenza di cittadini ricoverati". Traspare insomma molto evidentemente il disappunto dell'Azienda per i termini in cui è stato trattata la vicenda in prima battuta e, riteniamo, per chi allineandosi a frettolose conclusioni, ne ha voluto fare un "caso politico", quasi dando per scontato un caso di malasanità al momento senza riscontro, investendo (come AN) il Consiglio Regionale del problema.
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