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Sciopero dipendenti ASA, l'azienda: “Privilegi scambiati per diritti”

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 11 novembre 2006

In relazione al contenuto dell’articolo apparso in data odierna sulla stampa locale, circa la dichiarazione di sciopero da parte della RSU aziendale, il Presidente del Consiglio di Gestione di ASA SpA, Paolo Emilio Manacorda e il Consigliere Delegato, Ennio Trebino, intendono precisare quanto segue. “Il management dell’Azienda prende atto con preoccupazione dello stato di agitazione che, pur rientrando nei diritti dei lavoratori, complica e rallenta il percorso di risanamento in atto e per certi versi già concluso. È evidente che il risanamento di ASA non può e non deve essere attuato a scapito dei propri clienti; questo richiede che tutti (il management, i dirigenti, i quadri ed i lavoratori in generale) facciano alcuni sacrifici che non intaccano minimamente i diritti contrattuali, ma riguardano le parti accessorie della retribuzione e l’organizzazione del lavoro. Il management aziendale ricorda che, nell’autunno di quest’anno, dopo un lungo e proficuo lavoro con la Rsu si era giunti ad un accordo relativo agli straordinari forfettari ed all’orario di lavoro degli addetti amministrativi. Purtroppo la mancata approvazione di quegli accordi rende ancora più preoccupante l’agitazione in corso. Il management di ASA è tenuto ad attuare una politica industriale nel rispetto delle regole (tant’è che l’Azienda non è stata mai condannata nelle cause giuslavoristiche promosse da alcuni lavoratori). La politica industriale contempla l’equilibrio del conto economico, che non è materia trattabile fra le parti poiché riguarda i diritti degli azionisti (i Comuni e il socio industriale) e dei cittadini, che non possono scegliere liberamente sul mercato ma devono obbligatoriamente ricorrere ad ASA. Fa parte della politica industriale anche il fatto che tutti coloro che lavorano in ASA (cominciando dal management) timbrino all’ingresso, all’uscita e per la pausa mensa; così come fa parte della politica industriale il fatto che i lavoratori siano chiamati a contribuire con 61 centesimi di euro alle spese per ciascun pasto che costa all’Azienda fra i 6 e i 12 euro. Fa parte della politica industriale anche il fatto che i disagi aggiuntivi siano compensati soltanto quando si manifestano e non per tutta la durata della vita lavorativa. Peraltro la politica industriale deve occuparsi anche della sicurezza dei lavoratori e, fra le tante iniziative, ricordiamo che l’Azienda ha rinnovato oltre la metà del parco mezzi utilizzato dai lavoratori. Il management di ASA è perfettamente cosciente delle qualità del personale, poiché ha visto il buon lavoro svolto quest’estate sulla costa e all’Elba quando, in presenza di un afflusso turistico molto sostenuto, si è riusciti a scongiurare crisi idriche ed emergenze sanitarie; ritiene, inoltre, di poter apprezzare quanto prima anche il lavoro in essere per il miglioramento del controllo di gestione e dei rapporti con gli utenti. Ferme restando tutte queste premesse, che sono inderogabili in una corretta gestione industriale, il management di ASA auspica una rapida e fattiva ripresa del confronto allo scopo di unire le forze verso il traguardo del risanamento aziendale”.


Fosso della Madonnina foce

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