Fortunati: Alessi si è contraddetto: mi ha molto sorpreso Mi hanno molto sorpreso le dichiarazioni rilasciate da molti componenti l’assemblea del Parco. Non mi sembra responsabile manifestare soddisfazione per l’esito di una seduta che ci consegna un direttivo non rappresentativo, incapace di esercitare davvero una funzione di controllo (assicurandone la necessaria trasparenza) e per una soluzione che di fatto, se non di diritto, tradisce una previsione di legge (la 394) espressamente diretta alla garanzia delle minoranze. Trovo in particolare sorprendente il fatto che abbia trascurato questi fondamentali aspetti il presidente della Comunità Montana, che - venendo meno a un principio che lui stesso aveva definito un “punto fermo” - ha deciso di sacrificare il suo profilo istituzionale rispetto a esigenze di schieramento e di partito. Anche il presidente della Comunità del Parco aveva più volte ricordato come un direttivo davvero rappresentativo e pienamente legittimato avrebbe dovuto tener conto di criteri sia geografici sia politici. Ed è risultato evidente come fosse possibile salvaguardare entrambi, tutelando le legittime aspirazioni delle "isole minori" e garantendo la minoranza politica. Questo obiettivo invece è stato deliberatamente mancato, e non certo per scelta dei comuni non di sinistra, che hanno concertato liberamente un loro candidato del tutto legittimato a rappresentarli. L’abuso si è verificato dal momento che la maggioranza si è preoccupata solo di soddisfare interessi partitici, a costo di contraddire clamorosamente dichiarazioni e buoni propositi sbandierati per oltre un mese in ogni sede. Il risultato ottenuto, purtroppo, non è solo un grave passo indietro nella soluzione di molti problemi di questo territorio, ma è anche una ferita inferta alla credibilità e all’autorevolezza di chi solo a parole ha mostrato di tenere a democrazia e pluralismo. Fortunato Fortunati Alessi: “Ribadisco la mia soddisfazione istituzionale “Ribadisco la mia soddisfazione istituzionale perché un Ente importante come il Parco Nazionale, bloccato da anni di commissariamento improduttivo voluto dal Ministro di AN e condiviso con il silenzio dai partiti del centrodestra elbano, ha finalmente un direttivo rappresentativo del territorio. Vi sono quindi le condizioni per un rilancio dell’ azione di un Ente che potrà così contribuire non poco alla qualità della nostra azienda principale che si chiama turismo . Sono lieto di questo, non del fatto che il centrodestra elbano non possa dare il proprio contributo negli organi del Parco o svolgere una legittima funzione di controllo. Il centrodestra sapeva che la riproposizione del Commissario Barbetti - per il ruolo avuto, non certo per la persona - era vissuta dalla stragrande maggioranza degli altri Enti come una provocazione. C’ è stato un braccio di ferro che ha prodotto questo risultato, per me ( a differenza dei critici di oggi che ieri non hanno aperto bocca sul ‘democratico’ commissario ) non soddisfacente dal punto di vista dei rapporti istituzionali e lo dico tranquillamente. A questo punto il problema da istituzionale è diventato politico e quindi forse sarebbe utile se le forze politiche si parlassero.” Il presidente della C.M. Danilo Alessi
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comune di Rio Marina