Intorno alle 12 di martedì 17 ottobre sono scoppiati due incendi che hanno avuto per bersaglio due aree protette quella delle Prade-Schiopparello e quella di Mola in pratica le più importanti "zone umide" dell'Isola d'Elba tanto è che sono definite, nonostante la distanza chilometrica come un unico Sito di Interesse Regionale "Mola - Schiopparello, amche se solo Mola rientra nei perimetri del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. E questa volta le Prade sono state attaccate dal fuoco dal lato ovest dove ci sono peraltro delle abitazioni che hanno dovuto essere "difese" dalle fiamme dall'intervento dei vigili del fuoco. Le fiamme sono corse parallele alla spiaggia ed hanno distrutto alcuni manufatti precari usati come ricovero per imbarcazioni. Indisponibile dal 1° Ottobre (e guarda caso da quella data si sono infittiti gli episodi) l'elicottero che la Regione disloca a La Pila CFS e pompieri hanno dovuto chiedere l'intervento di un elicottero antincendio proveniente da Firenze, e quando l'aeromobile è arrivato si è fatto sentire, i suoi ripetuti lanci d'acqua hanno consentito alle forze a terra di contenere e poi di abbattere le fiamme, sulla cui origine è già iniziata l'indagine dei Carabinieri. Meno rilevanti i danni i Mola dove il fuoco è scoppiato alla stessa ora (come se ci si trovasse di fronte ad una perfetta strategia) nella zona umida residuale, quella risparmiata dal furioso incendio di qualche settimana fa, ma in questo caso grazie ad un pronto intervento dei ragazzi della NOVAC le fiamme non hanno fatto molta strada. A tizzoni ancora accesi arrivava una durissima dichiarazione di Legambiente che esordiva "un disegno criminale contro l’ambiente che sa di avvertimento mafioso" e la nota del Cigno Verde continuava: Gli incendi ... sono molto preoccupanti per il tentativo di colpire nuovamente Mola, che è già stata devastata dall’incendio delle settimane scorse, e per il terzo tentativo di incendiare Le Prade che fino a quest’anno non avevano subito incendi dolosi. E’ evidente che anche il primo grosso e velocissimo incendio di Mola, che si credeva accidentale, va ora visto sotto un’altra luce. I ripetuti attentati incendiari alle due zone umide elbane, mettono in evidenza un disegno criminale contro l’ambiente, portato avanti con vigliaccheria attraverso atti dimostrativi che sanno di avvertimento di tipo mafioso, che colpisce due zone protette dove non si può esercitare la caccia, una delle quali, Mola, dentro il parco nazionale, l’altra, Schiopparello/Le Prade, destinata a diventare oasi, entrambe oggetto di progetti, sia pubblici che privati, di recupero, riqualificazione dell’area umida, fruizione turistico/ambientale e di educazione ambientale. Il sospetto è che qualche estremista venatorio voglia così protestare contro il decreto 251 su caccia e Zps che, peraltro, non verrà nemmeno convertito in legge. Oltre che una vigliaccheria vandalica sarebbe anche una stupidaggine: quel decreto non passerà, si tornerà alla situazione pasticciata di prima prodotta da alcuni provvedimenti del governo Berlusconi, si riavvieranno le procedure di infrazione europee e, in ottemperanza a sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, probabilmente non si potrà cacciare nemmeno nelle Zps fuori da parchi ed oasi". Parole molto forti che probabilmente provocheranno reazioni, ma la situazione sta diventando realmente insostenibile con l'elenco degli incendi dolosi boschivi e non che si sta allungando un giorno dopo l'altro e sta diventando la vera emergenza per l'ordine pubblico all'Isola d'Elba.
Incendio schiopparello 2006 elicottero