Per uno strana coincidenza temporale nei calendari dei lavori del Tribunale Livornese e di quella di Genova rimbalzano giorno dopo giorno "da una citta portuale all'altra" i resoconti dei casi giudiziari di quella lunga stagione di indagini intense sull'Isola d'Elba che qualcuno chiamò "Elbopoli". Sono infatti giunte alla fase dibattimentale (dimostrando almeno la plausibilità dell'impianto accusatorio) le due indagini che fecero all'epoca più scalpore. Si tratta di "Affari e Politica a Portoferraio" che si celebra a Livorno e gli "Abusi eccellenti" (con la vicenda del cosiddetto Ecomostro di Procchio e gli appartamenti di Cavo merce di scambio) che per la presenza tra gli indagati del Giudice Livornese Lamberti fu passata alla procura genovese. Ed è proprio in relazione al caso delle presunte illecite attività dei prefetti Gallitto e Pesce, del Lamberti, degli imprenditori Giusti e Filippi (oltre ad indagati minori) che si è tenuta udienza martedì 10 ottobre a Genova. Come nel caso di Livorno anche a Genova sono stati sentiti testimoni dell'accusa, a deporre nel caso di specie l'Ispettore sup. del Corpo Forestale dello Stato di Marciana Marina Renato Giombini. Il forestale "marinese" fu autore della prima indagine sull'intervento edilizio di Procchio ed operò il sequestro il sequestro preventivo del cantiere che poi non fu confermato dal giudice Lamberti, uno dei punti nodali della vicenda. Tanto che Giombini è stato sentito dai giudici per ben 5 ore. (nella foto GmG Renato Giombini ritratto a Procchio nel giorno del secondo sequestro del cantiere)
Ecomostro serie 2 D Giombini