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Danilo Alessi interviene sull'Unione dei Comuni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 15 gennaio 2009

Ho letto le ultime dichiarazioni di Bosi, ieri mattina, mentre mi recavo a Firenze con i miei collaboratori per chiarire con la Regione Toscana alcune modalità tecniche (relative ai bilanci finanziari) del passaggio dalla CM all’Unione dei Comuni della Comunità di Arcipelago. Ribadisco che il mio/nostro obiettivo, in una fase di tagli imposta da due finanziarie, è stato quello di dare continuità ad un’esperienza di governo unitario del territorio, partendo realisticamente da ciò che ci consentivano le leggi. Mi dispiace che alcuni Comuni abbiano scelto per il momento di starne fuori pensando possibile una scelta diversa e più ‘insulare’: rispetto la loro decisone come mi attendo rispetto per chi ha scelto di procedere verso l’Unione dei Comuni che -ricordo- nasce con più risorse della disciolta CM. Non mi sento di inseguire Bosi sul terreno della divisione politica del territorio, in una perenne campagna elettorale contro la Regione che spesso assume toni offensivi anche verso le persone; non è di questo che abbiamo bisogno. Consiglio però il Sindaco di Rio Marina di leggere meglio gli atti di cui parla, eviterebbe infortuni come quello di accusarmi d'aver imposto una “legge ad personam” (sono 5 in Toscana le CM interessate alla trasformazione) “ottenendo che il presidente possa non essere sindaco”. A parte la constatazione che chiunque sarà nominato dai Sindaci a capo del nuovo Ente comprensoriale sarà un presidente di transizione fino alle elezioni di giugno, ricordo che la LR 37 rimanda ai singoli statuti delle Unioni la scelta se il presidente possa essere esclusivamente qualcuno dei Sindaci in carica o un anche un consigliere (art 15); il nostro statuto (art 25 comma 3) ha previsto anche questa ipotesi, la cui ratio -condivisa anche dai rappresentanti del Comune di Rio Marina– è stata quella di evitare doppi incarichi per i Sindaci, oltre al fatto che un consigliere è di fatto più ‘superpartes’ che un primo cittadino. C’è bisogno di spirito unitario tra i Comuni dell’Arcipelago: l’essere una parte dentro l’Unione ed una parte fuori voglio considerarla come un punto di partenza e non di arrivo; le Gestioni Associate attivate assieme, a cominciare da quella emblematica del canile comprensoriale , vanno portate rapidamente a termine tra tutti i Comuni che le avevano iniziate, a prescindere dalla loro attuale collocazione dentro o fuori l’Unione. Sullo sfondo di un riordino istituzionale nazionale che, si spera, farà chiarezza sulla riconferma o meno delle Comunità Insulari e Montane come particolare tipologia di Unione di Comuni, va recuperato in fretta lo spirito unitario tra le Amministrazioni elbane e dell’Arcipelago, poiché è una premessa indispensabile per affrontare le problematiche strutturali del nostro territorio: dai collegamenti ai rifiuti, dalla qualificazione ambientale e del turismo alle questioni sociali e della sanità. Riprendiamo per favore da qui, dalle molte cose da fare e dal ruolo che ognuno di noi può proficuamente svolgere, lasciando alle spalle personalismi e inutili polemiche.


danilo alessi al telefonino

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