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Continua lo stillicidio dei sub embolizzati, un'altra donna a Pisa in Elicottero

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 24 settembre 2006

Sorpresa (e non certo positiva) le donne che nella giornata di sabato 23 Settembre sono state colte da embolia nei mari prossimi all'Elba erano due, non una. Ce lo ha segnalato con una mail ricca di particolari e considerazioni tecniche Michele Cocco, titolare di un Diving che scrive: Ciao Sergio, Gli embolizzati ieri all'isola d'elba sono stati 2. Con una delle mie barche infatti eravamo ieri fuori per un'escursione full day sul banco di Mezzo Canale a nord di Pianosa quando, all'uscita della seconda immersione, una donna di 35 anni nostra ospite ha cominciato a mostrare i chiari sintomi di una malattia da decompressione (MDD) di tipo 1, quindi fortunatamente nella sua forma meno grave. Mentre l'imbarcazione guadagnava il porto di Marciana M. abbiamo sottoposto la ragazza a due cicli di ossigeno normobarico e reidratata con la somministrazione di fluidi. Strada facendo le sue condizioni da stazionarie sono diventate piu' preoccupanti per cui abbiamo allertato velocemente il 118 che ha provveduto il trasporto a Portoferraio dove (sorpresa?) la camera iperbarica è risultata inutilizzabile (per assenza del personale?). Il personale dell'ospedale ha provveduto a contattare il Centro Iperbarico di Pisa, che ha ritenuto le condizioni della ragazza non gravi, per cui i medici hanno deciso di ricoverare la ragazza per la notte in osservazione sottoponendola a trattamento di ossigenoterapia normobarica. Ora, una considerazione sorge spontanea: cosa sarebbe successo se si fosse trattato di un caso grave? E' mai possibile che si debba allertare un servizio di elisoccorso tutte le volte che questi casi si verificano? La terapia normobarica (somministrazione di ossigeno a pressione atmosferica) puo' essere considerata valida per il contenimento e la stabilizzazione dell'emergenza, ma solo un trattamento di ricompressione iperbarica puo' curare la patologia e impedire complicazioni catastrofiche. Inoltre il fattore tempo nella gestione di queste emergenze gioca un ruolo chiave. All'Elba è possibilite stimare la presenza di circa 40 tra Centri Subacquei ed Associazioni Sportive Subacquee, la maggior parte operano su base stagionale ma alcune delle piu' grandi, come l'Elba Diving Center, sono operative per tutto l'anno. Sul territorio è possibile stimare circa 50.000 presenze subacquee all'anno, che generano un indotto di circa 150.000 ospiti con un soggiorno medio di 3 giorni. E' possibile valutare circa 250,000 immersioni all'anno, solo per quanto riguarda l'attività dei centri sub, senza considerare gli appassionati che si organizzano individualmente e le crociere subacquee che toccano il nostro territorio. Che non ci sia un servizio operativo h. 24 specie nei periodi di picco, l'alta stagione e durante i week end, quando cioè si concentrano la maggior parte delle presenze, è francamente inammissibile e costitusce a gettare una ombra sull'efficienza della nostra bella isola. L'Elba non puo' assolutamente fare a meno di una camera iperbarica efficiente con relativo servizio di supporto medico a tempo pieno. Se cio' non fosse possibile, allora bisogna dirlo con chiarezza perchè sia noi professionisti che i nostri ospiti abbiamo il diritto di saperlo. Ovviamente resto a disposizione per qualunque chiarimento, ma soprattutto per qualunque tipo di inziativa che possa modificare questo stato (inefficiente) di cose. Probabilmente una riunione tra operatori del settore e ASL potrebbe in qualche modo affrontare il problema in maniera costruttiva e definitiva. Michele Cocco fin qui la lettera del titolare del Diving ma la cronaca dell'episodio deve necessariamente essere aggiornata, la terapia normobarica a cui è stata sottoposta la trentacinquenne turista trentina non è risultata sufficiente. Tanto è che i medici hanno disposto nel pomeriggio di domenica il suo trasferimento nella struttura sanitaria pisana, e pure con una certa sollecitudine se, al contrario che negli altri casi nei quali si è optato per un trasporto via traghetto-terra, questa volta si è chiesto ed ottenuto l'impiego del Pegaso2 del servizio 118. Condotta alla piazzola di San Giovanni dai Volontari della Misericordia la paziente è stata trasferita intorno alle ore 18 con l'aeromobile del servizio 118 a Pisa.


elicottero sotto

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