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Controcopertina: Riflessioni sul "male di vivere" nella giornata della sua prevenzione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 10 settembre 2006

Come ogni anno da 4 anni, il 10 settembre, l’OMS (Organizzazione Mondialedella Sanità) promuove la giornata della prevenzione del suicidio, una riflessione sulle cause che, ad un certo punto e per un numero crescente di persone sempre più giovani, fanno sembrare plausibile porre fine al ‘male di vivere’. Questa ricorrenza cade in un’isola (che festivaleggia se stessa in maniera autoreferenziale) nota agli addetti ai lavori per il triste primato dei casi di suicidio in rapporto alla popolazione; vale forse la pena quindi ragionare in termini ‘politici’ e istituzionali, di questa emergenza sociale che ci tocca, fuori dallo scontato e circoscritto pathos che tutti coinvolge (per un po’) dopo l’ennesima e tragica notizia di cronaca. Un intervento sanitario qual’è quello di igiene mentale, ovviamente, esiste anche presso questa Asl ed è molto utilizzato; tale situazione di ‘domanda alta’ è nota da tempo e, per la sua importanza sociale (qualitativa e numerica) richiederebbe ad esempio di istituire subito un gruppo di lavoro (basta con i tavoli…) sulla salute mentale che coinvolga tutti i soggetti disponibili (Asl, Comuni,.Scuole, Sindacati, Volontariato…) e che sforni rapidamente progetti che siano impegni per tutti i partner coinvolti. I Piani Integrati di Salute previsti dal recente Piano Sanitario Regionale, che prevedono la programmazione congiunta tra sanitario e sociale anche dove non si sono fattele Società della Salute, sembrano su questo punto ancora indietro. C’ è bisogno di una spinta che parta dagli enti pubblici e unisca le forze per dispiegare ulteriori azioni concrete e condivise di prevenzione del disagio mentale, azioni che sappiano incidere preventivamente sulle diverse cause, materiali e non, del malessere. (Una buona notizia è ad es. la riapertura del Centro Giovani di Portoferraio…). Il ruolo della cultura, agìta come fattore di coesione sociale, è sicuramente uno dei terreni di azione decisivi sul quale progettare e fare, destinando a ciò risorse significative soprattutto verso i giovanissimi ed i giovani (cinema teatro laboratori lettura ecc) in relazione con le scuole e le famiglie. Le precarietà materiali del lavoro e dei costi per l’abitare, com’è stato detto e ribadito, sono altri fattori da tenere sotto controllo. Proprio perché non esistono facili ricette o cause univoche da scovare e quindi rimuovere, il fenomeno che colpisce così duramente, da anni, la terra dove viviamo, ha la necessità di essere affrontato in quanto tale e con grande determinazione.


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