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Peria a Bosi: Esa più forte se Rio Marina partecipasse oltre l'attuale 0,05%

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 06 settembre 2006

Caro Sindaco, ho letto con viva sorpresa la tua lettera aperta sulla questione rifiuti e debbo dire, con estrema franchezza, che sembrerebbe che tu abbia trascorso gli ultimi anni su un altro territorio, non all’Elba. In primo luogo non ho ben capito a che cosa tu ti riferisca quando parli di “intenzione di ESA di incrementare di un ulteriore 20% il costo di raccolta e smaltimento dei R.S.U.”. Ogni Comune è libero di determinare nel rispetto della legge i parametri della TIA e della TARSU; tali parametri, peraltro debbono coprire il costo del servizio. E’ appunto questo il problema: che noi i rifiuti li “esportiamo” e sosteniamo pertanto dei costi folli. Questo problema, però, non nasce il 2 settembre 2006; esso è frutto di anni ed anni di scelte clamorosamente sbagliate e costosissime per i cittadini (dal lodo Daneco in avanti); non credo si possa leggere il presente senza uno sguardo a quel passato, in cui, peraltro, non mi sembra fosse il centrosinistra a governare l’Elba. In politica, purtroppo, “tana non libera tutti”. Nel gennaio 2005 gli otto Comuni hanno firmato un accordo relativo al nuovo sistema dei rifiuti: con esso si prendeva per l’appunto atto che fino ad allora il sistema era stato sostanzialmente fallimentare ed andava riformato in profondità. Ma un accordo è fatto di parole: perchè diventino fatti sono necessarie azioni coerenti. Davvero si pensa che la costruzione di un sistema di differenziata al 55% (previsto dagli accordi) sia un problema solo di ESA? E’ l’ESA che deve prevedere nelle proprie attività di pianificazione, di concerto con la Provincia, la sede delle piattaforme ecologiche e delle discariche degli inerti? E’ l’ESA che deve progettare, finanziare e realizzare l’ampliamento di Literno? No, non è l’ESA, sono i Comuni, tutti i Comuni ed in particolare quelli che nel protocollo hanno assunto specifici impegni. E qui, caro Sindaco, veniamo ad un altro punto, quello della “ripartizione dei compiti” da te effettuata: “il sindaco Peria ha la responsabilità di rendere efficiente e meno costosa ESA (magari avvicendando il management), la Provincia deve decidersi a dare finalmente esecuzione a quanto stabilito nel protocollo d’intesa del 2005”. Ritengo legittima l’espressione da parte tua di qualsiasi opinione (anche se riterrei opportune affermazioni meno generiche quando si parla del “management”, cioè di persone con la propria professionalità e dignità), ma non posso esimermi dal ricordarti che servirebbe molto a rafforzarla l’ingresso, auspicato e mai realizzato, del tuo Comune nel capitale sociale di ESA con una quota adeguata, diversa da un semplice 0,05%, a fronte dell’attuale 99,7% del Comune di Portoferraio. In tal caso, e con l’ingresso degli altri comuni, la nostra quota potrebbe ben ridursi ad un più corretto 35%, nello spirito degli accordi firmati nel gennaio 2005 (punto H), secondo cui ESA è soggetto gestore del ciclo dei rifiuti elbani e quindi soggetto di riferimento di tutti i comuni. Altra questione è quella della Provincia: i fondi per il revamping del Buraccio sono stati richiesti dalla Provincia di Livorno e dalla Comunità Montana con il consenso dei Comuni elbani. Ancora una volta è un problema di tutti ed in molti ci siamo attivati per risolverlo. Per quanto io stesso sia stato critico con la Provincia per taluni passaggi, non mi sembra pertanto giusto scaricare la responsabilità solo sull’Ente capofila o, quantomeno, per farlo bisogna aver brillato per attivismo. Senz’altro dire. Sono infine d’accordo anch’io che l’esercizio della contemplazione non è più ammissibile; mi sentirei di aggiungere che nello stato in cui siamo anche cercare di strappare l’applauso serva a poco. E’ necessario al contrario un lavoro serio, umile, faticosissimo e unitario. Sono sicuro di trovarti disponibile in questo e lo ritengo importante, anche per il contributo complessivo che potrai dare. Spero pertanto che tu colga lo spirito di queste mie considerazioni e le consideri un contributo di franchezza per il bene comune. Cordialmente


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