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Bene la continuità territoriale, ma la continuità degli affetti?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 31 agosto 2006

Ho appreso, non senza un certo stupore, che i cittadini che risiedono in Piombino, in virtù della continuità territoriale potranno usufruire delle tariffe agevolate per l’accesso ai servizi di trasporto marittimo, fino ad ora riservate ai residenti elbani,. Si tratta di un’agevolazione di non poco conto. L’esosità dei costi dei servizi in questione, tra alta stagione, aggiornamento carburanti, tasse portuali, ecc. ha raggiunto oramai livelli insostenibili, pesando in misura consistente nell’economia complessiva di un soggiorno all’isola d’Elba. A tal proposito, mi chiedo e chiedo agli amministratori locali e delle compagnie di trasporto marittimo, se il principio della continuità territoriale non possa valere anche per gli affetti ed i rapporti. Mi spiego: chi non risiede più su questa isola, benché nativo, ma su di essa mantiene un proprio sistema di relazioni, composto non solo da conoscenti, ma, per esempio, anche da genitori e parenti ottuagenari, che oltre alla presenza di figli e nipoti possono aver bisogno delle rispettive auto per svolgere servizi ed incombenze quotidiane, non ha forse gli stessi diritti dei residenti piombinesi? Ciò non accade forse in Sardegna, dove i nativi non residenti hanno diritto a tariffe di trasporto speciali? Certo che Elbareport darà spazio ed eco a questa istanza, nella speranza che gli amministratori locali rivedano forme e contenuti della “continuità territoriale”, saluto cordialmente.


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