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Il comune chiede un nuovo sopralluogo dell'ARPAT sul teatro del naufragio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 23 agosto 2006

In data odierna il Comune di Portoferraio ha chiesto all’ARPAT di intervenire nuovamente per effettuare ulteriori indagini sullo stato di salute delle acque e dell’ambiente marino, nella zona della Padulella interessata nei giorni scorsi dall’affondamento del M/Y Jepele 7. Il Comune ricorda che il 4 agosto scorso, a tutela della pubblica incolumità, il Sindaco emise ordinanza contingibile e urgente di interdizione della spiaggia della Padulella per il tratto est compreso dalla scarpata di accesso fino al varco del Circolo Padulella, per tutta la profondità della spiaggia. L’ ordinanza è ancora vigente in attesa di comunicazione ufficiale di completamento della bonifica dei fondali da parte della Capitaneria di Porto. In via di assoluta urgenza, tra l’altro, fu disposta la pulizia straordinaria della spiaggia anche con l’ausilio di mezzi meccanici (richiedendo il pagamento degli oneri finanziari all’assicurazione dello yacht). Subito dopo lo spiaggiamento del relitto gli uffici comunali chiesero peraltro l’intervento dell'ARPAT per le analisi delle acque e dell’ambiente. Tali accertamenti sono stati condotti il 4 e il 6 agosto. L’ARPAT ha risposto con propria nota certificando che i valori delle analisi effettuate sui campioni del giorno 4 rientrano nei limiti previsti dalla normativa vigente relativa alla qualità delle acque di balneazione, mentre relativamente agli accertamenti del 6 agosto, trattandosi di indagini più complesse, siamo tuttora in attesa dei risultati. Restano comunque ferme le ordinanze di interdizione delle aree emesse, sotto il profilo della sicurezza, dal Sindaco per la parte a terra e, per la parte a mare, dal Comandante della Capitaneria, in relazione alle operazioni di bonifica. Il sindaco Roberto Peria dichiara: “La richiesta di un nuovo intervento da parte dell’ARPAT nasce dalla precisa volontà del Comune di acquisire ogni utile certezza in merito allo stato dei fondali e dell’ambiente marino, anche al fine di comprendere attraverso un’analisi scientifica seria e mirata lo stato dell’arte, evitando ogni sottovalutazione dei problemi, o, al contrario, atteggiamenti allarmistici. Il lavoro che è stato portato avanti finora con il coinvolgimento di numerose istituzioni ed anche dei volontari è senz’altro molto positivo e per questo non si possono che esprimere parole di apprezzamento. Grazie all’ARPAT sapremo se è anche conclusivo”.


Ritaglio fondale

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